giovedì 10 novembre 2011

"Il sindaco De Meo non comanda niente". L'accusa del consigliere Forte a "20 Risposte"


“A Fondi non esistono più né consiglieri di maggioranza, né giunta e né sindaco. Esiste solo una persona che comanda che ha un nome e un cognome e si chiama Claudio Fazzone”. La pesante accusa politica è arrivata dal consigliere comunale di Futuro e Libertà Antonio Forte che nel corso della trasmissione ‘20 Risposte’ in onda su Radio Antenna Musica e su Fondi Web Tv.com, questa mattina, ha spiegato come in fondo si sente demotivato anche ad andare ai consigli comunali e alle riunioni delle commissioni. L’ex amministratore comunale, nonché compagno di maggioranza fino a due anni fa di quella parte politica che ora critica, accusa come: “L’ex sindaco Luigi Parisella sanno tutti che aveva un solo padrone che risponde al nome di Claudio Fazzone, io oggi mi ritrovo un sindaco che al posto di un padrone ce ne ha due: uno è Enzo Addessi e l’altro è sempre Fazzone. Io – ha polemicamente accusato il consigliere Forte – non ci voglio parlare più con De Meo. Voglio parlare direttamente con Fazzone, con Enzo Addessi o con Armando Cusani, voglio parlare direttamente con chi comanda. Che ci parlo a fare con De Meo? – ha domandato retoricamente l’ex assessore prima di lanciare la stoccata finale accusando – Salvatore De Meo non conta letteralmente niente”. Difficile pensare che il sindaco voglia rispondere a queste affermazioni dell’ex alleato Forte, anche se le accuse sono molto pesanti, in quanto esplicitamente vorrebbero dire che il primo cittadino di Fondi sarebbe politicamente ‘commissariato’ dal compagno di partito e segretario provinciale del Pdl Claudio Fazzone e dall’amministratore delegato del Mof Enzo Addessi. Diverse le stoccate che Forte ha lanciato anche a quest’ultimo nella gestione dell’importante mercato ortofrutticolo fondano. Ma un Forte a tutto tondo e soprattutto pronto ad entrare a gamba tesa sull’amministrazione comunale ma non solo. Interessante anche l’intervento sul tema della sanità dove ha affermato come “capisco che noi vorremmo tutto sotto casa come la farmacia e l’ospedale, ma questo non è possibile. Facciamo l’esempio – ha spiegato l’esponente di Futuro e Libertà – di un cittadino di Roma che deve arrivare ad un Pronto Soccorso, non è detto che ce l’ha a cinque minuti, può darsi anche che ce l’ha a mezzora di distanza se non di più. Perché dunque – si domanda Forte – il cittadino di Fondi, come quello di Formia o di qualsiasi altro comune minore dovrebbe avere tutto sotto casa?”
Simone Nardone

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