mercoledì 12 gennaio 2011

"Fondi, una città che caccia via i turisti" la denuncia di Forza Nuova


Gli attivisti di Forza Nuova di Fondi dopo essersi improvvisati turisti per un giorno se la prendono con l'amministrazione comunale, sottolineando il fatto che una città che ha 13 km di costa, numerose e varie bellezze paesaggistiche ed un notevole patrimonio storico-archeologico non può che definirsi ‘città turistica’. Ma dopo una giornata, in cui alcuni attivisti del partito di destra, si sono finti forestieri in gita, la sentenza è stata imbarazzante: “Fondi è una città che caccia via i turisti”. Partiti da Piazza Porta Vescovo, infatti, i forzisti, si sono recati presso l'unico info point della città, trovandolo chiuso. “Disorientati e con una certa sensazione d'inquietudine – proseguono nella nota - i nostri coraggiosi si sono avventurati verso la nuova Piazza Unità d'Italia, dove hanno potuto ammirare la fortezza militare impropriamente definita ’castello’, e sede del museo comunale. Qui, davanti al portone d'ingresso, la seconda sorpresa: chiuso anche il museo”. Nessun cartello degli orari e passanti che non sapevano nulla. “Ma, da impavidi italiani quali sono, - continuano i forzisti - i nostri eroi non si sono scoraggiati decidendo di consultare il sito del Comune di Fondi, convinti di trovare le ordinarie informazioni sui giorni ed orari di visita al monumento. Nella homepage ufficiale del Comune, è facilmente scovabile un link che dirotta ad un sito esterno, quello del turismo del Comune; dopo una breve ricerca, cliccando sulla sezione del Museo Civico, compare un messaggio in lingua inglese, che tradotto per sommi capi significa ‘la pagina non esiste’ ”. Ma i forzisti non si sono scoraggiati neppure dinanzi a questo, trascorrendo il resto della mattinata vagando per altri siti quali la Giudea, inaccessibile, la domus nel centro storico, chiusa a chiave, le terme romane, una discarica a cielo aperto priva di una passerella che possa permetterne la visione da vicino. “Insomma – concludono da Forza Nuova – Fondi è una città turistica, che fa del suo meglio per cacciare via i turisti”.
S. N.

domenica 9 gennaio 2011

Itri, La candidatura di Stamegna scuote l'Udc


09/01/2011 - Le elezioni amministrative si avvicinano e la scena politica a Itri non accenna a delinearsi. Dopo l’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Michele Stamegna del Pdl che punta a diventare il punto di riferimento del centrodestra itrano, l’Udc, che aveva trovato un minimo pace, ora è ripiombato nella guerra tra fazioni. E’ vero, che la pace interna aveva più il sapore di un armistizio che di una vera deposizione delle armi, ma come prevedibile, la candidatura di Stamegna ha rotto gli equilibri tra i centristi. Equilibri già molto blandi che ora toccherà al segretario provinciale Michele Forte rimettere a posto nel direttivo che si svolgerà venerdì sera nella sede del circolo itrano in via San Gennaro. Tornano quindi a primeggiare le due correnti interne: quella che si rifà a Mario Petrillo e quella dell’asse formata da Pietro Di Mascolo e Aristide Iacotucci. Posizioni distanti che a fatica avevano trovato un accordo nel corso di una delle ultime riunioni di partito, con un patto ben preciso che vedeva impegnato il partito di Casini ad entrare in una coalizione solo se il candidato a sindaco era di espressione dell’Udc. Un punto di partenza che a distanza di qualche giorno sembra essere diventato un punto di arrivo. Perché ora nel centrodestra c’è una candidatura, che per quanto non condivisa è espressione di un partito autorevole qual è il Pdl. In più c’è anche Giuseppe De Santis, attuale vicesindaco, che già da diverso tempo si è autoproposto per guidare una coalizione. Nel centrosinistra, ammesso che si trovi un intesa con i centristi, è molto difficile che si possa trovare un accordo per permettere a Iacotucci e compagni di avere il candidato primo cittadino. Di conseguenza l’unica strada sembra andare da soli al momento, indebolendo fortemente l’attuale coalizione di centrodestra e senza alcuna possibilità di poter vincere le elezioni. L’insofferenza che si respira all’interno del partito è dunque giustificata e molti in città scommettono che malgrado la presenza di Michele Forte, venerdì, più che una riunione per definire le manovre politiche, sarà una vera e propria resa dei conti. Anche perché allo stesso tempo, con il clima che si respira all’interno del partito, molti esponenti delle altre forze politiche sono convinti che in caso l’Udc dovesse trovare un candidato sindaco all’interno del proprio schieramento rischierebbe ulteriormente di arrivare alla spaccatura, poiché entrambe le fazioni interne lo rivendicherebbero. La questione politica ormai labirintica dell’Udc itrano non accenna a risolversi, e ormai è forte il dubbio che anche il segretario provinciale, venerdì, avrà delle belle gatte da pelare.
Simone Nardone

Commissione Turismo alle prese con gli accessi al mare


09/01/2011 - Accessi al mare pubblici o privati? E' questo che sono andati a constatare i membri della commissione consiliare turismo e demanio del comune di Fondi nell'uscita di ieri mattina. In supporto ai membri della maggioranza e dell'opposizione c'erano anche l'architetto Paolo Di Fazio, che ha realizzato la bozza del Piano Utilizzazione Arenili, e l'assessore competente Beniamino Maschietto. Il lavoro della commissione, presieduta da Marco Carnevale, è comunque durato quasi tutta la mattinata, poiché è stato necessario andare a visionare se tutti e diciannove gli accessi al mare presenti sul litorale fondano fossero realmente fruibili dai cittadini. Ma non solo, perché i consiglieri sono anche andati a controllare la situazione della spiaggia, partendo dalla parte nord del canale Sant’Anastasia e arrivando fino alla zona di Tumulito. La questione degli accessi al mare, però, è sicuramente quella più delicata, poiché, in alcune aree di demanio, spesso spuntano palizzate e cancelli privati che di conseguenza impediscono gli accessi. La situazione comunque non è risultata molto dissimile da come era stata delineata dall'architetto Paolo Di Fazio già in commissione a inizio settimana. Malgrado ciò, i membri della maggioranza e dell'opposizione hanno voluto guardare la situazione in modo concreto, andando oltre le planimetrie già analizzate. Come sottolineato precedentemente sono state osservate anche la spiagge, poiché il Pua va anche a suddividere gli arenili in aree di concessioni: per gli stabilimenti balneari, per la spiaggia libera attrezzata e per la spiaggia libera senza alcun tipo di operatore. Nell'uscita della commissione demanio e turismo, si sono anche leggermente appianate le divergenze tra maggioranza e opposizione. Divergenze che ruotavano soprattutto attorno ad una diversa idea di fondo, con gli uomini della minoranza che avrebbero voluto un piano molto più ampio che garantisse servizi e fruibilità anche nelle zone alle spalle della duna. Un progetto quindi di riqualificazione di tutta la zona costiera e delle principali contrade fondane che affacciano verso il mare, come il Salto di Fondi e Selva Vetere. Da parte loro, invece, i componenti della maggioranza continuano a ribadire che con questa proposta non ci si è fermati a un semplice “piano spiaggia”, ma che si è comunque andati oltre. Quello che è certo è che il Pua essendo un progetto importante soprattutto per lo sviluppo turistico ed economico di Fondi va preso con le pinze. Di conseguenza, anche se a breve la discussione tornerà in commissione, non è escluso che nel giro di qualche tempo, gli stessi consiglieri possano tornare sul litorale per vedere nuovamente da vicino la situazione e per arrivare ad approvare un piano realmente condiviso e che vada a vantaggio esclusivamente dei cittadini. Anche perché, nel corso dell’uscita il clima è rimasto lo stesso che si è formato nel dibattito in commissione, ovvero garantendo la cooperazione e il confronto, ed evitando lo scontro. Il tutto cercando di salvaguardare due principi fondamentali: la trasparenza delle concessioni e la fruibilità per i cittadini.
Simone Nardone

sabato 8 gennaio 2011

Opere pubbliche, 2010 un anno incompleto


07/01/2011 - Iniziato il 2011, la giunta comunale di centrodestra targata De Meo ha messo alle spalle i primi nove mesi di amministrazione cittadina e con essa anche una prima parte del programma delle opere pubbliche del triennio 2010-2013. Infatti, andando a spulciare la previsione per l'anno appena terminato e i richiami a 52 previsioni di stanziamento, si intravedono dei progetti di cui i cittadini non si sono proprio accorti. Tra questi ci sono tre interventi che complessivamente arrivano a 800.000 euro per la manutenzione e la sistemazione delle strade sia interne che esterne al centro cittadino e il 1.500.000 euro per due interventi per la realizzazione di piste ciclabili e percorsi pedonali su via Appia lato Itri e via Appia lato Monte San Biagio. Anche se tra le misure che più fanno arrabbiare i cittadini, specie quelli che abitano nella zona, c'è la spesa prevista di 648.814 euro per l'adeguamento di via Spinete. Adeguamento che purtroppo non è mai avvenuto. Altri interventi previsti degni di nota, sono quelli che riguardano la riqualificazione dell'area urbana del quartiere della 167 e Portone della Corte per una spesa complessiva di 1.495.000 euro. Anche qui, opere pubbliche che non hanno visto la realizzazione. Infine ci sono altri strani richiami nell'ambito dello sport riguardanti “Skate Board” e “Percorso Vita”, con due previsioni di spesa rispettivamente di 487.472 euro e 297.265 euro. Infine sempre nello stesso ambito sportivo è facilmente individuabile l'intervento dal costo di 1.250.000 euro per la realizzazione del museo dello Sport. Anche questo, naturalmente che non ha visto alcuna realizzazione. Tutto ciò per un valore complessivo di 6.478.551 euro di opere pubbliche che erano previste nel 2010 e che non sono state fatte. Malgrado ciò, numerosissimi altri interventi sono stati realizzati. Altri ancora hanno dei progetti esecutivi e partiranno a breve. Tutti interventi questi che coprono cifre da capogiro, per un totale di 40 milioni di euro tra cui spiccano quelli di adeguamento del campo sportivo Arnale Rosso. Ma allo stesso tempo, in molti si domandano il perché queste opere, benché previste nel programma triennale, non hanno visto la realizzazione. Non è da escludere che tali progetti siano in una fase precedente a quella visibile a tutti i cittadini, magari in attesa della realizzazione, ma è altrettanto ovvio che la cittadinanza voglia analizzare le promesse dell'amministrazione, ancor più quando queste sono messe nero su bianco sul programma delle opere pubbliche per il 2010.
Simone Nardone