venerdì 31 dicembre 2010

Nove mesi di "normalità" politica, il bilancio


31/12/2010 - E’ tempo di bilanci per la politica fondana. A distanza di nove mesi dalle amministrative è opportuno sottolineare che le opposizioni non godono di un’ottima salute. C’è comunque del dinamismo all’interno di entrambi gli schieramenti di minoranza, sia quello rappresentato da Maria Civita Paparello che quello con a capo Franco Cardinale. Allo stesso tempo è altrettanto vero che ognuno sembra fare opposizione a modo proprio, anche al di fuori di ideologie politiche e di rapporti di alleanze all’interno delle coalizioni. Dinamiche queste che hanno creato più di qualche problema a entrambi gli schieramenti di minoranza. Ma è ovvio che la grande attesa era per la giunta De Meo, che si è ritrovata ad analizzare e a far fronte a diversi problemi, impegnandosi quasi su ogni campo. Impegni, che spesso però, non hanno mostrato i frutti sperati. Esempio lampante rimane il grande cantiere di Piazza De Gasperi che doveva essere liquidato per la fine di luglio, come annunciato dalla stessa amministrazione, e che invece regna ancora sovrano al centro di Fondi senza sapere quando avverrà l’inaugurazione. Rimane al centro del dibattito anche l’annoso problema degli usi civici con un costante scontro frontale con le opposizioni. Irrisolti sono i problemi delle periferie, delle contrade e di alcuni quartieri, fra tutti quello de Le Spinete. Più di qualche dubbio rimane ancora in merito ai conti pubblici, anche malgrado l’obiettivo ancora una volta centrato del patto di stabilità. Situazione economica non rosea per il comune di Fondi, anche se come più volte sottolineato dall’amministrazione, è molto migliore di quella di comuni limitrofi. Per non parlare poi del grande problema della viabilità. Accuse di immobilismo politico dalle opposizioni e risposte dettagliate della maggioranza, e tante questioni che rimangono ancora irrisolte o lontano dal dibattito politico, anche nove mesi dopo le elezioni amministrative.
Simone Nardone

lunedì 27 dicembre 2010

Sfregio alla Madonnina di San Paolo


26/12/2010 - La notte di Natale per i credenti è uno dei momenti più importanti dell’anno liturgico, poiché torna a nascere Gesù bambino. Purtroppo, però, per i parrocchiani di San Paolo a Fondi, la sveglia della mattina di Natale è stata tutt’altro che felice. Nella notte tra il 24 e il 25, alcuni vandali sono entrati in azione, prendendosela con la statua della Madonna della medaglia miracolosa posta nel piazzale antistante la chiesa. Nello specifico, all’immagine della vergine è stata mozzata la mano destra e lesionato tutto il braccio. Non contenti i teppisti hanno anche provveduto a rompere un altro pezzo di marmo posto di fronte alla statua, all’interno della piccola area verde che la circonda. Il vice parroco padre Luigi Lo Stocco commenta l’accaduto con un detto popolare: “Scherza con i fanti, ma non scherzare con i santi; – continuando – ella ha già perdonato questi malfattori, che si son serviti proprio della notte di Natale per mettere in atto il folle gesto”. I fedeli, invece, insieme al parroco don Mariano Parisella non possono far altro che denunciare l’accaduto come un atto ignobile che getta solamente del discredito su tutta la zona. Quel che è certo è che lo sfregio, tocca la sensibilità di tantissimi cristiani che si sentono attaccati nei loro più intimi sentimenti di fede. “L’atto vandalico ai danni della Madonnina è uno sgarbo che ha bisogno necessariamente di una riparazione, da parte di chi l’ha commesso” commenta padre Luigi Lo Stocco. Tra l’altro, già alcuni giorni fa l’edificio della parrocchia di San Paolo era stato preso di mira dal gruppo che viene chiamato nella zona comunemente come “la banda del rame”. Alcune condotte realizzate con il prezioso metallo, infatti, sono state staccate e portate via nella notte. Ma siccome i furti non sono bastati, ecco anche l'ignobile atto vandalico alla statua della madonnina, che ora rimane lì con una mano mozzata, segno inequivocabile dello scarso rispetto altrui e dell'accaduto della notte di Natale.
Simone Nardone

sabato 4 dicembre 2010

Stazione al buio


04/12/2010 - La stazione ferroviaria di Fondi continua a non avere pace. Dopo le macchinette automatiche non funzionanti, le obliteratrici che funzionano a intermittenza, gli ascensori del soprapassaggio che spesso sono in manutenzione e gli infiniti disagi che Trenitalia inserisce gratuitamente nel biglietto dei pendolari, da qualche giorno alla stazione di Fondi regna sovrano il buio. Naturalmente le tenebre occupano tutta la parte esterna della stazione e quindi tutta la zona del parcheggio e della strada che collega la ferrovia alla via Fondi-Sperlonga. All'interno della recinzione, sulle banchine e nei pressi dei binari la luce c'è per fortuna, anche perché sennò non potrebbero neppure camminare i treni. In questo modo, però, è più facile mettere in evidenza tutti i limiti di una stazione che è molto frequentata da tantissimi pendolari soprattutto nelle ore notturne. E' da sottolineare, infatti, che da Fondi partono numerosi corrieri per Roma, prima ancora che faccia giorno, con i treni delle 4,30 e delle 5, e molti lavoratori e studenti che si recano a Roma, Napoli e Latina che prendono il treno delle 6, quando ancora deve fare giorno. Se poi si considera che nei periodi invernali la notte scende intorno alle 17 è facilmente intuibile che la maggior parte di coloro che rientrano a casa dopo il lavoro o dopo una giornata di studi universitari arrivino a Fondi con il buio trovando i lampioni spenti e il parcheggio della stazione avvolto nelle tenebre, spesso con gravissime difficoltà anche visive per individuare la posizione dell'autobus o della propria autovettura. Il tutto senza considerare il problema della sicurezza che viene amplificato in assenza di luci e nel parcheggio della stazione. Non è il caso di sorprendesi se molti pendolari continuano ad abbandonare la stazione di Fondi, optando per quella poco distante di Monte San Biagio.
Simone Nardone

Fiore e De Meo, polemiche sull'assestamento di bilancio


02/12/2010 - “L'assestamento di bilancio è scandaloso! Non si trova un centesimo per la cultura e l'istruzione, ma si pensa di spendere 44.000 euro per uno sportello di rappresentanza a Bruxelles”. Questo è ciò che denuncia il capogruppo del Pd Bruno Fiore dopo l'approvazione del punto lo scorso lunedì in consiglio comunale. “Ciò che è stato approvato nella riunione del 29 novembre – ha attaccato Fiore – è da considerare un’altra dimostrazione di mancanza di qualsiasi idea di programmazione della giunta De Meo che ha ridotto da 15.000 a 500 euro le risorse per le attività culturali e che ora su proposta del consigliere Biagio Coppa vuole destinare i 44.000 euro stanziati per i “servizi vari per il turismo” all’apertura di uno sportello comunale a Bruxelles”. Pronta la replica a difesa del proprio operato del primo cittadino fondano, Salvatore De Meo, il quale ha precisato: “Nell’approvazione dell’assestamento di bilancio abbiamo fatto rilevare anche alcuni elementi di novità destinando diverse risorse nel sociale e nella cultura a differenza di coloro che non vogliono vedere queste cose”. Nello specifico il sindaco ha spiegato come questi soldi andranno agli anziani, ai disabili, agli arredi scolastici nonché nell’ambito della cultura e del turismo. “Sinceramente – spiega De Meo – non capisco a cosa si faccia riferimento quando si è frainteso completamente le spiegazioni che io stesso ho dato in merito alle richieste di un altro consigliere comunale che sollecitava l’amministrazione a dotarsi di consulenti per avere finanziamenti comunitari. Solo in questo caso ho parlato di Bruxelles, spiegando che il comune di Fondi ha aderito ad un progetto della Provincia di Latina che si chiama Ufficio Europa che punta a coordinare tutti i comuni per avere un maggiore contatto con l’Unione Europea e che di conseguenza cercherà di veicolare le informazioni soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti”. Il comune di Fondi, quindi, non avrà uno sportello a Bruxelles, come conferma il primo cittadino e al contrario di come aveva denunciato il consigliere Fiore. “Tutta questa questione non corrisponde al vero – conclude De Meo – penso sia stato opera di un fraintendimento, dovuto al fatto che qualcuno non ha voluto ascoltare la manovra di bilancio che comincia a dare i primi frutti di questa amministrazione”.
Simone Nardone