venerdì 11 giugno 2010

Spinete nel degrado, scatta l'interrogazione


10/06/10 - La zona le Spinete versa in un totale stato di degrado ed abbandono nonostante sia uno dei quartieri di più recente realizzazione. Quando e come si potrà riportare il quartiere ad un livello accettabile di civiltà? Un poco tutti a Fondi, residenti e non, si pongono questo interrogativo. Un interrogativo che però va avanti da anni senza trovare alcuna risposta da parte delle istituzioni e della amministrazioni che si sono succedute. Un interrogativo che pone anche il consigliere comunale di Progetto Fondi ed ex assessore nelle precedenti giunte di centro-destra Egidio Turchetta. In un comunicato aperto indirizzato alla presidente del consiglio Maria Luigia Marino, al sindaco Salvatore De Meo e all'assessore ai lavori pubblici Onorato Di Manno, propone anche tutta una serie di interventi. Interveti che vanno a richiamare tutti i disagi che i residenti delle Spinete vivono giorno per giorno da sempre. Disagi che partono sicuramente dalla viabilità, con un fondo stradale del tutto dissestato e dalla carreggiata che spesso va a restringersi tra le recinzioni delle costruzioni adiacenti, quasi fosse la strada a passare attorno le case e non le case ad essere costruite vicino la strada. Ma i servizi che mancano in questa zona sono davvero tanti, come ad esempio l’illuminazione che è una grave mancanza per un’area che non gode neppure di marciapiedi o di semplici passaggi pedonali. Ma c’è anche di peggio, come la mancanza di altri servizi primari, come la rete fognaria che in alcuni tratti manca totalmente e che non sembra sia un problema risolvibile a breve. Infatti Turchetta, nell'incipit dell'interrogazione, spiega innanzitutto le motivazioni del suo intervento: “Perché si tratta di una zona ad espansione residenziale, perché mancano anche le minime infrastrutture pubbliche, perché la strada in diversi punti si restringe per il mancato tombinamento dei fossi, perché sono presenti pali laterali sulla carreggiata e soprattutto perché manca anche la minima traccia di segnaletica orizzontale”.
Lo stesso consigliere evidenzia il fatto che lo scorso 28 ottobre si è costituito il Comitato Spinete che nell'ultima campagna elettorale ha esposto le problematiche della zona a tutti i candidati a sindaco tra cui Salvatore De Meo. Per poi concludere precisando: “Rendere civile il quartiere Spinete non è un'utopia dal momento che esistono tutta una serie di progetti cantierabili”.
Simone Nardone

Niente matrimoni civili nel palazzo comunale


04/06/10 - Niente matrimoni all’interno del palazzo comunale di Fondi. Le coppie sono costrette a sposarsi al castello baronale pagando una quota di affitto della struttura. La notizia arriva attraverso una lettera aperta ai cittadini fondani e ai politici locali firmata dall’avvocato Francesco Fusco. Tema centrale del singolare documento diffuso a mezzo stampa, è la difficoltà delle coppie fondane che prediligono il rito civile, di trovare spazio all’interno della nuova grande struttura comunale. “Prima della costruzione del palazzo comunale - sottolinea Fusco - spesso vedevamo gli sposi che erano costretti a prenotare la sala del castello baronale, a quanto pare anche a pagamento, ma adesso con questa nuova struttura perché manca una stanza destinata ai matrimoni civili?”. Domanda lecita, indirizzata direttamente all’amministrazione comunale. Anche perché a quanto pare la situazione è immutata, con la sala del castello baronale come unica struttura rimasta idonea. Inoltre, precedentemente, per chi voleva era possibile celebrare il matrimonio anche nel chiostro di palazzo San Francesco, essendo sede del comune. Oggi invece non si trova uno spazio analogo all’interno della nuova grande sede del comune. La cosa, in attesa che venga ben definita dalla nuova amministrazione, è al quanto singolare, poiché di solito nei comuni dove non c’è una sala specifica per la celebrazione civile, viene messa a disposizione quella per il consiglio comunale, ma a Fondi, evidentemente non funziona così. Inoltre l’avvocato Fusco ricorda che come prevede l’articolo 110 del codice civile, che detta le condizioni per poter celebrare il matrimonio fuori dalla casa comunale, il matrimonio può celebrarsi fuori dalla sede comunale e dall’ufficio dello stato civile solo per infermità di uno dei due coniugi o per un altro impedimento giustificato e no per altri motivi. Al di là di ciò c’è da constatare che se questa situazione dovesse essere confermata in pieno, la nuova amministrazione dovrà intervenire al più presto per permettere a chiunque di sposarsi all’interno di quella che è la sede civile per eccellenza, ovvero la sede del comune.
Simone Nardone

Cimitero al buio


28/05/10 - Di solito quando si costruisce una casa si sta ben attenti far in modo che di pari passo alla struttura si pensi anche a predisporre o a rendere efficiente l’impianto elettrico. Suonerebbe come ridicolo che dopo aver costruito la struttura di un’abitazione, bisogna riprendere i lavori per sistemare l’arrivo della corrente elettrica. Assurdo per le abitazioni, ma non per il cimitero. Infatti qualcosa di molto simile è accaduto al cimitero di Fondi. Dove, vista la carenza di loculi, si è pensato di iniziare ad ampliare la zona cimiteriale, aprendo una nuova area che continui dopo la parte nuova. Una “nuovissima” zona, formata da una cinquantina di loculi ultimata intorno la fine del 2009. Questa nuova zona è confinante e adiacente con quella precedentemente costruita e ciò non avrebbe dovuto portare alcun tipo di problema nell’ultimare la fase di realizzazione. Peccato, però, che una volta ultimati i lavori, gli addetti si siano resi conto che mancava un piccolo particolare, neppure tanto piccolo per un cimitero. Ovvero l’attacco alla corrente e di conseguenza l’impossibilità di far funzionare la luce votiva delle lapidi di recente realizzazione. Problema che già si protrae da diversi mesi, visto che questi loculi sono iniziati ad essere riempiti a gennaio del 2010 e che fino ad oggi, con il mese di giugno alle porte, non vede ancora una veloce sistemazione. Il tutto tra le lamentele dei parenti dei defunti che sono a conoscenza del problema, ma che ben poco possono fare affinché la situazione si risolva. E tra l’insofferenza dei marmisti che ogni giorno sono chiamati a fabbricare nuove lapidi, ai quali spetta anche il compito di aprire il contratto con l’ufficio preposto per la spesa della luce votiva. Di certo questo non è l’unico problema del cimitero fondano che va a colpire sia i familiari dei defunti che le ditte che si occupano di fare lapidi. Infatti, il tempo di lavorazione di una lapide è molto più breve rispetto al tempo che ci vuole affinché il comune dia il via libera per poterla mettere, gravando anche sull’economia del settore. Tra i problemi dei parenti dei defunti, specie per quelli anziani, c’è anche il fatto che i cancelli laterali sono sempre chiusi, costringendo le persone con età avanzata, a dei particolari giri essendo costretti a passare dal cancello principale. Purtroppo, forse, anche nella morte ci vuole la fortuna che ci vuole in vita, sia per poter trovare un loculo libero che non sia al quarto piano, sia per non essere deposto al buio per colpa di qualche tecnico che si è dimenticato di collegare la corrente ai nuovi loculi.
Simone Nardone

Parco scuola del traffico in stato di abbandono


27/05/10 - Il cantiere del parco scuola per l’educazione del traffico è chiuso ormai da svariati mesi. L’erba continua inesorabilmente a crescere e lo stato di abbandono ad intensificarsi. La situazione è abbastanza triste, per quella che continua a sembrare l’ennesima cattedrale nel deserto della 167 fondana. Ma è anche molto grave, visto che per la realizzazione di questo progetto sono stati stanziati oltre 1 milione e 922 mila euro. Quasi 2 milioni di euro, che a quanto pare sono andati in fumo, per un progetto che non si sa se mai verrà ultimato considerando che di questo progetto e di questa realizzazione non si è mai parlato in campagna elettorale e non sembra tra le priorità della nuova amministrazione. Lavori che dovevano finire intorno la metà del 2009 e che ormai sono fermi a diversi mesi. Le aiuole non sono mai state sistemate, e le stradine mai state asfaltate. Il tempo scorre, l’erba cresce e lo stato di abbandono, ormai concretizzatosi con il passare del tempo, continua a consolidarsi all’interno di quella che già appare agli occhi dei passanti come una zona di serie B. Da non dimenticare che più di due mesi addietro avevamo cercato di portare all’attenzione dell’opinione pubblica lo stato della struttura e dei suoi lavori fermi da tempo. Ora a distanza di due mesi dalle elezioni e di oltre un mese dall’insediamento della nuova amministrazione comunale la situazione è totalmente invariata. I lavori sono fermi, i cittadini residenti nella zona continuano a lamentarsi e sembra che nessuno faccia nulla per far riprendere i lavori. L’unica cosa che effettivamente ha cambiato lo scenario rispetto a due mesi fa è la lunghezza dell’erba che ormai è sempre più simile a piccoli cespugli. E pensare che la realizzazione di questo parco scuola per il traffico avrebbe potuto risolvere alcuni problemi per le autoscuole che sono costrette a fare le guide per le due ruote nel parcheggio accano l’ex pretura. E soprattutto, vista la vicinanza di alcune strutture scolastiche, questo parco scuola, sarebbe stato utile anche per dare ai ragazzi delle scuole medie una prima infarinatura sulle regole della strada e sulla segnaletica di base. Invece, tutto tace e nessuno pare abbia la benché minima idea di impegnarsi per far sì che i lavori siano ultimati.
Simone Nardone