“Alberto è nato”. “Francesca pesa 3.6 kg”. “Giovanni, ti stavamo aspettando”. Nomi a parte, sono simili a queste le centinaia di frasi con le quali i neo genitori, nonni, parenti e amici, dei piccoli fondani appena nati, hanno imbrattato l’ospedale San Giovanni di Dio. Fortunatamente, se così si può dire, le scritte sono concentrate nel solo corridoio che dalle scale del quarto piano porta al reparto di ostetricia. Centinaia di scritte fatte nei modi più impensabili ed immaginabili. Da quelle a penna, alle tantissime fatte con pennarelli indelebili, arrivando fino a quelle con gli accendini che spiccano sul soffitto. Una situazione, che per quanto non sia mai stata digerita dalla direzione sanitaria, ora ha superato ogni limite. Per quello il direttore amministrativo del San Giovanni di Dio, Massimo Marciano ha voluto denunciare la cosa pubblicamente, facendo sapere che l’azienda sta anche valutando un eventuale esposto contro ignoti. Che ignoti poi non sono, visto, che i “parenti graffitari” nelle loro dediche ai piccoli appena venuti al mondo non si sono mai fatti sfuggire né il nome, né la data di nascita, inserendo in qualche caso addirittura l’orario e storie personali. Uno stato di degrado, al quale il direttore Marciano vuole immediatamente porre rimedio, affermando che al più presto si provvederà a far nuovamente tinteggiare la zona, nella speranza che un libro possa bastare ai poco rispettosi parenti e amici dei nascituri della zona, che in poco più di un anno hanno reso il corridoio del quarto piano simile ad una stazione periferica della metropolitana.
Simone Nardone