06/11/11 - Raggiunto l'accordo politico, da ratificare in consiglio comunale di destinare la scuola dismessa Margherita di Savoia a stazione dei Carabinieri
I Carabinieri torneranno a Monte San Biagio. La notizia che nessuno si attendeva, ma in cui tutti speravano è ancora ufficiosa, ma diventerà ufficiale tra qualche giorno, con la conferenza dei capigruppo che delineerà i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. Consiglio comunale nel quale si cercherà di far diventare concreta l’idea arrivata attraverso un accordo politico di usare come stazione provvisoria per gli uomini dell’Arma la vecchia scuola dismessa Margherita di Savoia. A dare risalto alla faccenda il presidente del consiglio comunale Peppe Pascale, che plaude all’accordo di massima al quale si è potuto arrivare grazie soprattutto all’apporto dei consiglieri di opposizione. La prossima riunione della massima assise civica, infatti, dovrebbe riuscire a svolgersi con una certa sollecitudine, permettendo ai consiglieri di adottare il prima possibile i provvedimenti necessari per permettere alla Benemerita di rientrare in quel di Monte San Biagio, dopo quello che da molti è stato ribattezzato come “l’esilio forzato” dettato dall’inagibilità della struttura di Via Roma. Effettivamente, come è stato da più parti messo in evidenza, anche tra gli stessi amministratori, per i militari la situazione che hanno vissuto nel corso di questi lunghissimi mesi è stata complicata, in quanto ad ogni richiesta di intervento si doveva tener contro che questi potessero essere in quel di Terracina, dove sono stati ospitati dai loro colleghi dopo essere dovuti andati via da Monte San Biagio. Dunque, un consiglio comunale, il prossimo, che malgrado ancora non sia stato ancora convocato già si prevede acceso e di grande interesse per la collettività. Con ogni probabilità, inoltre, nella prossima riunione della massima assise civica, verranno anche affrontate delle proposte per il rilancio della stazione ferroviaria di Monte Sa Biagio. L’idea è quella di redigere un Piano di intervento condiviso tra l’Ente comunale e le Ferrovie.
Simone Nardone