05/10/11 - Annega un sub nello specchio d'acqua dinanzi al Lago Lungo. La vittima un 63enne del posto
Tragedia ieri nei mari di Sperlonga. Un uomo di 63 anni, Antonio D’Arcangelo, è morto probabilmente per cause naturali mentre stava facendo immersione nello specchio d’acqua dinanzi alla foce del Lago Lungo al confine con il territorio di Fondi. L’uomo, un esperto di immersioni ed amante del mare, come faceva spesso era arrivato nei pressi della foce del lago aveva lasciato la propria automobile al parcheggio, aveva indossato la muta e la boa segna sub e dopo aver salutato qualche conoscente si era immerso. Purtroppo, però, dopo qualche ora, forse a causa di un malore, l’uomo è morto senza neppure rendersi conto di cosa stava accadendo e senza avere il tempo di poter chiedere aiuto agli operatori balneari o ai pochi bagnanti presenti in zona. L’allarme è stato lanciato intorno alle 13,30. A rendersi conto che probabilmente fosse accaduto qualcosa il conducente di un camper che poco dopo mezzogiorno arrivando al parcheggio al lato del breve canale che collega il mare al lago ha notato prima la boa molto vicina agli scogli e poi il sub che galleggiava privo di vita. Si è subito capita la gravità dell’accaduto, infatti immediatamente sono arrivati sul posto anche altri passanti nonché gli operatori balneari. Resisi conto che l’uomo non respirava più e che si trovava in questa posizione già da diverso tempo, è scattato l’allarme. Immediato l’intervento degli uomini del 118 e a catena dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri della locale stazione e della Capitaneria di Porto di Terracina che sono arrivati sul posto con la motovedetta 2074. Solo a questo punto è stato tirato fuori dall’acqua il corpo senza vita del 63enne sperlongano e posizionato sulla battigia in attesa di essere trasportato al San Giovanni di Dio di Fondi dove i familiari hanno effettuato il riconoscimento. Già sul luogo alcuni avevano riconosciuto il noto concittadino deceduto. D’Arcangelo, infatti, era molto conosciuto per alcune attività commerciali del luogo che aveva gestito nel corso degli anni. Anni nei quali non era mai venuta meno la passione per il mare. Grande esperto anche di vela, infatti, prediligeva immersioni amatoriali senza bombole, armato solo di maschera, pinne e muta. Immersioni come quella che è risultata fatale di ieri mattina. L’uomo divorziato, lascia la compagna di origini francesi e un figlio che aveva avuto in questa seconda storia. Sconcerto negli ambienti familiari e in tutta Sperlonga, sia per l’ottima salute di cui l’uomo godeva che per l’esperienza che in mare non l’aveva mai tradito. Il Pm Miliano ha disposto l’autopsia per fugare ogni dubbio sulla morte.
Simone Nardone