30/10/11 - Il malcontento dopo l'ultimo caso di malasanità
Le rassicurazioni del sindaco Salvatore De Meo della settimana scorsa, sull’ospedale San Giovanni di Dio non convincono la maggior parte dei cittadini fondani. E’ ciò che emerge dopo l’ennesimo caso di presunta malasanità che ha messo per l’ennesima volta in evidenza come l’ospedale fondano e in particolar modo il Pronto soccorso funzionino ad intermittenza. Il caso di giovedì sera è proprio sulla bocca di tutti. Stiamo parlando del giovane che recandosi al reparto per le emergente del nosocomio fondano è stato mandato via per colpa di macchinari spenti e non funzionanti, senza neppure essere trasferito con un autoambulanza a Terracina. Sulla questione stanno cercando di vederci chiaro anche gli inquirenti, sia per via dell’intenzione del giovane di sporgere denuncia, sia per l’intervento che ha portato la Polizia ad accedere per controlli dentro il San Giovanni di Dio. Sembrano lontano anni luce le parole del sindaco di una settimana fa, quando affermava che l’ospedale sarebbe potuto diventare un punto d’eccellenza per le emergenze, anche alla luce della storia del nosocomio. Un condizionale, che dopo una settimana viene visto da molti come l’ennesimo slogan che non porta da nessuna parte. Nel frattempo si attende per il Piano aziendale, che come aveva illustrato il primo cittadino dovrebbe far capire che ne sarà della struttura di Via San Magno, anche se, alla luce degli ultimi episodi che hanno fatto seguito agli spiacevoli inconvenienti del depotenziamento estivo, si spera quanto meno in qualche misura di mantenimento della situazione attuale, in quanto si percepisce una sorta di rischio di ennesimo depotenziamento. Eppure il San Giovanni di Dio non serve solo i cittadini di Fondi, ma bensì anche quelli di Lenola, Monte San Biagio, Sperlonga e Itri. Poco importa dunque, se le colpe sono state nella gestione regionale della giunta Storace o Marrazzo, l’importante è che quando si arriva al Pronto soccorso per un urgenza, questo funzioni. Anche se a Fondi può capitare anche il contrario.
Simone Nardone