domenica 2 ottobre 2011

Itri, In commissione la maggioranza dice "No" alle lottizzazioni

02/10/11 - Petrillo (Udc) si astiene. Martedì il voto del consiglio comunale


Nessun tentennamento in maggioranza. La commissione urbanistica di Itri, presieduta da Luca Iudicone si è riunita nei giorni scorsi per discutere ed esprimere il parere da portare nel consiglio comunale di martedì prossimo. Il “No” alla doppia lottizzazione di Licciano e Santa Maribella è stato unanime da tutti i consiglieri della maggioranza. Nessun dubbio, come aveva chiesto pubblicamente il presidente della commissione Iudicone, che secondo indiscrezioni nei giorni scorsi aveva anche “minacciato” i suoi compagni di coalizione spiegando come sull’urbanistica vada semplicemente applicato il programma della giunta presieduta da Giuseppe De Santis. Il primo banco di prova sul tema più delicato, quello delle lottizzazioni, a quanto pare è stato superato senza alcun problema dalla compagine eterogenea posta alla guida del comune aurunco, ma manca ancora il voto definitivo in consiglio comunale. Nessun rischio dovrebbe celarsi dietro l’angolo per De Santis e compagni che puntano addirittura a traghettare dalla propria parte politica anche l’esponente dell’Udc Mario Petrillo che in commissione si è astenuto spiegando come deciderà sulla questione direttamente nel consiglio comunale di martedì. Dunque, la doppia lottizzazione proposta e sponsorizzata dal centrodestra, in commissione ha visto favorevole il solo Andrea Di Biase del Pdl che ha tentato di portare avanti le sue ragioni spiegando come un’approvazione avrebbe consentito di far rifiatare l’edilizia della zona. Motivazioni che non hanno convinto neppure il compagno di coalizione Petrillo che ufficialmente attende il parere del suo partito sulla questione ma che con ogni probabilità aspetterà il verdetto del ricorso del primo non eletto Igor Ruggieri sempre in quota Udc. Secondo i ben informati, infatti, qualora il ricorso venisse bocciato, Petrillo potrebbe cercare l’intesa per tornare in maggioranza, questa volta non con il centrodestra, ma sulle sponde del centrosinistra.
Simone Nardone