Il consiglio comunale di M. San Biagio approva, la palla passa alla Regione
30/06/2011 - Seduta mattutina per l’assise civica monticellana che si è svolta ieri alle 9,30. Diversi i punti all’ordine del giorno di grande interesse pubblico. Tra questi quello che ha impegnato per più tempo i componenti del consiglio comunale presieduto da Peppe Pascale è stato quello su “l’inserimento del centro storico di Monte San Biagio nel perimetro del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi”. Il punto sei, infatti, era molto atteso sia per i membri della maggioranza amministrativa di centrodestra, che hanno redatto il documento e proposto la questione in consiglio comunale, che per i componenti dell’opposizione, da sempre difensori del parco. Grande confronto, tra le due parti politiche conclusosi con un voto bipartisan che ha consentito di approvare il documento che ora passerà nelle mani dell’ente regionale. Piccoli momenti di tensione si sono registrati, quando il consigliere Pino Casale ha attaccato la maggioranza mettendo in evidenza come le posizioni della maggioranza sul parco siano cambiate a seguito dell’avvicendamento in regione dalla giunta di centrosinistra targata Marrazzo a quella di centrodestra di Renata Polverini. Polemiche rientrate sul voto, che ha visto lo stesso Casale votare a favore della delibera, come anche ha fatto la maggioranza del sindaco Gesualdo Mirabella. Anche per la popolazione monticellana, comunque questo punto era di primaria importanza, come dimostra la volontà dell’amministrazione con questo atto di rilanciare un centro storico, sempre più decentrato dal nuovo centro cittadino che si sposta verso la parte bassa del comune. Malgrado ciò nella seduta dell’assise civica si è discusso anche di programma triennale delle opere pubbliche, della verifica delle quantità di aree e fabbricati da destinare alla residenza e alle attività produttive, dell’approvazione del piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari, nonché di bilancio previsionale. Tutti punti passati grazie all’astensione o con il voto contrario della compagine di opposizione.
Simone Nardone