04/12/11 - Eppure la comunità di padre Domenico De Rosa a Itri in quasi vent'anni di attività ha salvato circa 150 ragazzi dalla droga
Padre Domenico De Rosa e i volontari dell’associazione “Solidarietà” Onlus sono al centro ascolto per tossicodipendenti in via Toscana al civico 14b, tutti i sabato mattina dalle dieci a mezzogiorno. Peccato, però, che la comunità che è alle spalle del centro non è quasi per niente conosciuta a Fondi e spesso padre Domenico e i volontari sono costretti a limitarsi a fare chiacchiere tra loro. Eppure la Comunità “Domus Sanctae Trinitatis et Captivorum” che ha sede a Itri in zona Levaglie, attiva dal lontano 1983, ha recuperato davvero tanti giovani finiti nella spirale della droga e dell’alcool. Con una punta di soddisfazione lo stesso Padre De Rosa ci ha spiegato come in quasi vent’anni una piccolissima realtà come questa, che ospita un massimo di dieci persone alla volta e che ha visto passare poco più di 200 giovani dai suoi locali, ha avuto modo di “recuperarne” facendone uscire completamente dal giro un buon 70%. Come? Esclusivamente con la tecnica pedagogico-riabilitativa. Ferma la posizione di padre Domenico, che non tollera altre forme di riabilitazione: “Fin dal primo giorno io non offro alcuna alternativa alla droga, come il metadone. Noi offriamo la possibilità di uscirne ma solo se c’è la vera volontà da parte di chi inizia questo cammino con noi”. Il segreto è quello di organizzare una giornata all’insegna dell’impegno psicologico e materiale, dando a tutti la possibilità di essere utili e di esprimersi attraverso piccole e grandi realizzazioni di artigianato artistico. Tutto questo assume ancor più valore se si regge esclusivamente sulla carità, essendo a carattere gratuito. Infatti, anche se vivere ha un costo, nella comunità di padre De Rosa tornare a vivere non ha prezzo.
Simone Nardone