Avvenire - Lazio Sette
I problemi dell’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, ciclicamente
riesplodono, cogliendo più o meno di sorpresa la cittadinanza e la popolazione
di un intero comprensorio. Sarà difficile non ricordare le battaglie di
cinquant’anni fa, quando proprio per l’ospedale, la cittadinanza con una
protesta senza precedenti, bloccò la ferrovia. Oggi il clima è diverso, come
diversa è stata la protesta che nei giorni scorsi ha visto mobilitarsi
nuovamente il comitato pro ospedale, presieduto da Lucio De Santis spalleggiato
da medici, personale sanitario e tanti cittadini che hanno voluto per
l’ennesima volta mettere in evidenza un disagio collettivo sul funzionamento
del nosocomio fondano.
Insieme a loro, al corteo partito dal centro storico –
da piazza San Pietro – e arrivato fino dinanzi all’ospedale, diversi studenti,
i parroci di Fondi e i rappresentanti politici e istituzionali non solo del
posto ma anche dei Comuni limitrofi. Va ricordato, infatti, che la struttura
ospedaliera di via San Magno serve non solo il territorio della Piana, ma anche
quello di Sperlonga, Monte San Biagio, Lenola e Campodimele. Si è protestato,
con tanto di striscioni e cori, contro il depotenziamento del nosocomio. A far
scattare la nuova ondata di protesta l’assunzione di 32 medici a tempo
indeterminato, nessuno dei quali – secondo la denuncia del comitato – sarebbe
stato indirizzato ufficialmente presso l’ospedale di Fondi.
Di qui la denuncia
da parte del portavoce del comitato De Santis che dai microfoni del format
radiofonico “La Campanella” aveva denunciato: . A far scattare la segnalazione il
fatto che chirurgia sarebbe ancora non funzionante mentre medicina sarebbe
attiva per i ricoveri solo fino alle 20. Difficile dire se con la
manifestazione pacifica dei giorni scorsi si smuovano coscienze o intenzioni da
parte dei piani alti della Regione, sicuramente il problema rimane molto caldo,
come tra l’altro accade sempre in campagna elettorale, a Fondi infatti, si vota
in primavera. Ma poco importa, perché come in molti dal comitato ricordano:
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