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Che quella parola “cluster“, che l’Asl aveva associato a Fondi per diversi giorni, non premettesse nulla di buono i cittadini della Piana l’avevano inteso, ma forse in pochi si erano resi conto dell’impatto che avrebbe avuto una misura restrittiva come quella utilizzata dalla Regione Lazio nella serata di ieri ed entrata in vigore dalla mezzanotte.
Ancora meno, probabilmente, si era immaginato cosa volesse dire diventare “zona rossa” rispetto ad un’emergenza che sta attanagliando il Paese ormai da un mese, quella del coronavirus Covid-19.
Fin dalle prime ore di venerdì si sono moltiplicati i servizi nei telegiornali nazionali. Alcuni di questi hanno anche mandato su tutte le furie una parte della cittadinanza per le immagini di repertorio usate. Immagini che a detta di molti avrebbero messo in evidenza una brutta immagine di Fondi. Quale che siano le riprese che passano in questo momento, però, poco importa perché c’è di mezzo la salute di migliaia di persone e la tenuta del sistema sanitario.
Così tra i controlli agli ingressi della città e l’arrivo a Fondi di un numero maggiore di forze dell’ordine e militari, il nome della città è rimbalzato dalle reti Rai a quelle Mediaset giungendo fino a La7.
I format televisivi del pomeriggio hanno in sequenza parlato di Fondi, da “Tagadà” su La7 a “La Vita in Diretta” su Rai 1 e “Pomeriggio Cinque” su Canale 5.
Interventi da parte delle istituzioni, come quella del vice sindaco facente funzioni Beniamino Maschietto, fino alle parole di Barbara D’urso che hanno fatto partire l’ironia dei social per quel “Cittadini di Fondi, miei conterranei, vi conosco uno ad uno“.