Il poeta fondano Simone di Biasio, ha presentato nei giorni scorsi nella capitale il suo ultimo lavoro dal titolo “Panasonica“. Non una semplice raccolta di poesie, secondo quanto ha spiegato lo stesso autore del volume edito dal Ponte del Sale.
La presentazione, ha avuto luogo lo scorso giovedì 6 febbraio presso Moby Dick una biblioteca e hub culturale nel quartiere romano della Garbatella.
A presentare l’ultima fatica di di Biasio, Nicola Zamperini, giornalista e scrittore, e da Gioacchino De Chirico, direttore di Moby Dick, con le letture affidate a Luigi Morra.
Presentazione che ha visto una notevole partecipazione di pubblico per un libro che come spiega lo stesso autore è una sorta di remix. Utilizza questo termine, spesso vicino ai neologismi musicali, che lui utilizza per “Panasonica“, un libro al quale non nasconde di averci lavorato per quasi sei anni, arrivando alla fine a questa sorta di remix tra modi di dire, giochi di parole, dialettismi, trovate gergali e anglicismi.
“Credo siamo in una fase di estrema mutazione, che è fisica, linguistica, territoriale: tutto intorno a noi cambia – ci spiega Simone di Biasio – ma essendoci dentro spesso non riusciamo a percepire questo mutamento, come un pesce l’acqua a sé attorno. Quindi è anche un libro di percezioni, di presa in carico della cura, se vuoi di denuncia della condizione della vecchiaia, relegata a oggetto ornamentale, monumento, come stanno diventando i nostri paesi, “saloni deserti come da uno sfollamento”. “Panasonica” – conclude di Biasio – è una casa che ho lasciato, adesso entro in una dimora nuova, in una dimensione a cui forse neanche pensavo di poter appartenere.