venerdì 21 febbraio 2020

A Formia il consiglio comunale della discordia, Segre cittadina onoraria

h24notizie.com

Il consiglio comunale di ieri a Formia è stato un po’ qualsiasi cosa si potesse immaginare.
La maggioranza ha portato a casa la cittadinanza ordinaria a Liliana Segre e un altro punto all’ordine del giorno di somma urgenza in merito al maltempo dei mesi scorsi, poi si è rotta la magia: manca il numero legale. Chiunque segue un minimo la politica, sa bene che se manca il numero legale è colpa della maggioranza, non certo dell’opposizione, che spesso attende occasioni come queste per mettere in difficoltà chi amministra.

"C’è solo una speranza ed è nell’amore reciproco…
“oggi mi viene spontaneo ammonire i miei nipoti: non dite mai non ce la faccio più, quando siete stanchi di studiare o di qualsiasi altra cosa, perché non è vero….quando io testimonio cosa è stata la volontà di rimanere vivi in un contesto come quello dei lager nazisti e della marcia della morte, non posso fare a meno di dirlo anche ai ragazzi che mi ascoltano: non usate mai la frase non ce la faccio più….voglio raccontarvi la vita perché sono convinta che la vita sia bellissima.” ( Liliana Segre) – FORMIA 20 Febbraio 2020: CITTADINANZA ONORARIA ALLA SENATRICE LILIANA SEGRE"

Post Facebook del sindaco di Formia Paola Villa
Certo, i messaggi sono chiari e semplici: “Ripartiamo con voi” – che ha abbandonato l’aula con due consiglieri comunali facendo mancare il numero legale – vuole approfondire la questione del Piano portuale. Piano che ieri era all’ordine del giorno con l’approvazione delle linee di indirizzo e che proprio l’Amministrazione Villa e l’assessore all’urbanistica Paolo Mazza volevano portare a casa.
Ma a quanto pare il punto rimarrà momentaneamente in sospeso. Adesso la questione tornerà nuovamente tra le stanze del palazzo, o almeno nel dibattito all’interno della maggioranza.
Il punto è capire quanto, questioni come queste continuano a minare la fiducia interna e l’azione dell’Amministrazione civica. C’è addirittura chi ipotizza – probabilmente fantasticando – che un’eventuale crisi lampo della maggioranza potrebbe portare Formia ad andare al voto in primavera con Fondi e Terracina. Ma per farlo, l’amministrazione dovrebbe essere sfiduciata – o dimissionaria – entro febbraio. Cosa che al momento sembra davvero impensabile.
Certo che qualcosa non gira attorno alla spinta amministrativa che anche quando prova accelerate come questa, poi si ritrova a dover fare i conti con le battute d’arresto. Ma tra il far mancare il numero legale e la caduta di un’Amministrazione ce ne passa eccome, sarebbe come passare dalla strategia politica a quella da campagna elettorale.