20 aprile 2017
di Simone Nardone
Ieri se ne è andato un altro pezzo di Fondi. È venuto a mancare prematuramente Ettore Capasso, professionista conosciuto e rispettato in città, noto soprattutto per il suo impegno civico.
Ho avuto l’onore di conoscerlo in epoca recente, non più di tre anni fa. La sua fama l’ha sempre preceduto e anche se la vita e la differenza d’età non ci avevano fatto incontrare prima, era difficile non apprezzarne fin da subito il suo spirito critico ma mai distruttivo. Un modo di fare puntiglioso che se non lo conoscevi a dovere poteva quasi irritare ad un primo approccio. Ma bastava poco per apprezzarne le doti di uomo buono, sempre attento al bene comune. Seppur lui si identificava di una parte politica.
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Bastava passare una mezzora con Ettore nel suo studio per apprezzarne la caratura professionale e le peculirità umane. Ricordo, un paio di volte di essere passato da lui per dei chiarimenti riguardanti la sua attività di commercialista ed essermi ritrovato senza neppure accorgermene, ad ascoltare la verve di un uomo che si era formato a pane e politica, sempre dalla parte dei più deboli.
La sua passione per la cosa pubblica l’aveva portato anche a rivestire il ruolo di consigliere comunale di opposizione ad inizio anni 2000. Negli ultimi anni, nonostante la politica facesse parte di lui, si era defilato. Rumors prima dell’ultima tornata elettorale lo volevano candidato a sindaco per il centrosinistra. Ma Ettore aveva rifiutato prima ancora che se ne discutesse veramente.
Nel corso della sua vita ha sempre raccontato, denunciato, proposto e preso posizioni con un solo obiettivo: quello di provare a sensibilizzare con un occhio generale e non particolare. Lo ha fatto quando ha svolto il ruolo di corrispondente del Messaggero, così come quando ha vestito i panni di consigliere comunale. Negli ultimi anni aveva deciso di cambiare approccio, preferiva farlo da cittadino attivo, nel tentativo di infondere una coscienza consapevole.
Con Ettore se ne va un pezzo della cultura politica di questa terra nonché il profondo rispetto degli avversari, che al di là della divergenza di idee, lui rispettava perché sempre e comunque suoi concittadini.
Mi piace immaginare che dopo la sofferenza di questo periodo, una volta chiusi gli occhi per l’ultima volta, si sia rincontrato con il suo amico fraterno e compagno Gaetano Carnevale, scomparso anch’egli pochi mesi fa. Dopo tutto, dall’esperienza giornalistica a quella politica avevano condiviso troppe battaglie per non ritrovarsi insieme ancora una volta.
I funerali si svolgeranno nella chiesa di Santa Maria, domani venerdì 21 aprile alle ore 15,30.