16 aprile 2017
di Simone Nardone
Massimo Magliozzi, sposato e padre di due figlie, ex sindaco di Gaeta dal 2002 al 2006, precedentemente consigliere provinciale e comunale, da sempre convinto esponente di Forza Italia, torna in campo per rivestire la fascia tricolore, questa volta in veste civica.
Lei è già stato sindaco di Gaeta, come mai ha deciso di scendere nuovamente in campo?
Perché negli ultimi cinque anni ho riscontrato un evidente impoverimento del tessuto socio-economico gaetano. Abbiamo vissuto una crisi lavorativa non indifferente, con perdite sostanziali di posti di lavoro e Mitrano non ha attivato nessuna politica del lavoro adeguata alle circostanze. Oltre a ciò, l’aumento delle tasse è stato vertiginoso, tanto che paghiamo le tasse più alte d’Italia, senza però avere servizi che giustifichino un esborso così esoso. Gaeta necessita di essere valorizzata, il mio obiettivo primario è assicurare alla città una crescita culturale, turistica ed economica. Ciò può avvenire soltanto attraverso la lotta alla disoccupazione, attuando delle politiche giovanili serie e garantendo la difesa dei redditi.
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Se le parlo dei primi cento giorni di amministrazione, qual è il primo provvedimento che pensa possa mettere in campo qualora riesca a tornare a vestire la fascia tricolore?
Andrei in autotutela e subito annullerei la delibera della cosiddetta “parentopoli” per il concorso dei vigili. Poi, a differenza di questa amministrazione, i sette posti apicali li metterei a concorso e non, come voluto da questo Sindaco, in mobilità. Oltre a ciò, penserei ad una rivisitazione de Lungomare di Serapo per metterlo in sicurezza poiché la pista ciclabile, così realizzata, è molto pericolosa, sia per i pedoni che per i ciclisti.
Quando si parla di Gaeta non si può che pensare al turismo. Qualora dovesse essere eletto lei, quali politiche per lo sviluppo turistico metterebbe in atto la sua amministrazione?
Una strutturata politica del Turismo che intendo, in primis, “servizi”. Lavorerei alla creazione di posti auto che non dovrebbero andare ad inficiare in alcun modo la città, di cui Gaeta è sprovvista, ma soprattutto mi impegnerei a creare le possibilità di portare, durante tutto il corso dell’anno, le navi passeggere qui, nella nostra città, creando, al contempo, sicurezza al Porto. in più, calendarizzerei nella stagione invernale dei weekend dedicati a sagre di prodotti tipici della nostra tradizione, come le tielle, le alici e manifestazioni culinarie.
Nelle scorse settimane è intervenuto per denunciare un’emergenza lavoro a Gaeta. Cosa può fare un sindaco per intervenire su quello che di solito viene considerato un problema nazionale?
Già in passato, nella mia consiliatura, ho sempre riposto molta attenzione alle problematiche legate al lavoro e mi sono prodigato per i miei concittadini in difficoltà lavorativa. Oggi, già nel primo anno, si potrebbero creare almeno 150 posti di lavoro, adottando servizi presso il porto a carico dell’autorità portuale che, non dobbiamo ignorare, percepisce 3 milioni di euro l’anno dalle tasse che pagano le navi che arrivano a Gaeta; servizi, peraltro, che l’Autorità già rende a Civitavecchia: pulizia del mare, pulizia dei piazzali, piccole riparazioni e attenzione alla viabilità all’interno del porto.
Quali sono altre politiche di sviluppo per il territorio che ha inserito nel suo programma elettorale?
Oltre agli assessorati canonici ho intenzione di istituire 2 deleghe ad hoc: l’assessorato al Turismo e le Politiche del lavoro, di cui la nostra città già da tempo avrebbe dovuto avvalersi. Ritengo siano necessarie e indispensabili per assicurare tutela e sviluppo alla nostra città.
Lei e Mitrano si può affermare veniate dalla stessa estrazione politica. Pensa che gli elettori possano trovarsi in difficoltà a scegliere tra voi due?
Ritengo che io e Mitrano, pur venendo dalla stessa estrazione politica, siamo due persone completamente differenti. Inoltre, già dal 2012 non ho più rapporti con il centro-destra. Corro da indipendente e tutte le liste che mi appoggeranno sono liste civiche, senza alcun riferimento partitico. Ciò nonostante, seguo sempre con molta attenzione le dinamiche a livello nazionale.
Siete in otto a concorrere per la carica di sindaco, un numero apparentemente molto alto, anche se mancano ancora le raccolte firme e dunque l’ufficializzazione. Tra questi in quanti pensa abbiano possibilità concrete di sedere sullo scranno più alto?
È giusto che tutti giochino la loro partita ed abbiamo l’aspirazione a diventare sindaco; credo però che soltanto Mitrano non abbia le doti per amministrare una città, in quanto troppo solista e poco incline ad una dialettica democratica. Sia d’esempio quanto accaduto nel corso dell’ultimo consiglio comunale sull’approvazione del bilancio. La maggioranza ha fatto in modo di far passare il bilancio senza discussione; un atto così delicato e fondamentale fatto passare così è indice di poca democrazia ed evidenzia, ancora una volta, l’inadeguatezza di questo sindaco e della sua squadra di governo.