“Efficienza e trasparenza non sempre vanno a braccetto”
commentano alcuni in modo sarcastico in Piazza Municipio a Fondi. Altri si
domandano come sia possibile che quasi tutti gli uffici comunali aprano al
pubblico solamente per sette ore settimanali. Altri ancora invece attaccano: “Possibile
che anche se viene chiamata Casa Comunale un cittadino non vi può accedere?”. E’
questo il clima e le impressioni che si possono raccogliere nella nuovissima
piazza Municipio quasi tutte le mattine in merito a quei servizi del Comune che
forse non sono proprio così “apprezzati da un considerevole numero di cittadini”,
come recitava una nota dell’Ente nei giorni scorsi. Eppure non è sempre stato
così. Perché se il problema delle code, e dell’organico sottodimensionato è sempre
stato acclarato, prima dell’introduzione del servizio di vigilanza e di
reception, almeno ci si poteva recare in Comune nello spirito del Municipio inteso
come casa di tutti i cittadini. Dallo scorso agosto non è più così. Con la
determina dirigenziale n. 746 del 29 luglio scorso le cose sono cambiate.
L’Ente comunale, infatti, sulla base “della volontà dell’amministrazione di
soddisfare le esigenze e le iniziative della cittadinanza” si legge in quella determina,
ha istituito tale servizio e si sono anche nati i problemi e le lamentele. Così
se all’ingresso della casa comunale è specificato come questa è aperta dalle
9,00 alle 13,00 dal lunedì al venerdì e solo due pomeriggi a settimana, può
capitare che se ci si reca in Comune fuori dagli orari di ufficio dei piani
superiori non solo viene violato il diritto alla privacy sancito per legge,
perché viene esplicitamente chiesto quale operazione si deve fare, ma si rischia
anche di sentirsi dire “non si può accedere né al primo né al secondo, né al
terzo piano”. E pensare che la Casa Comunale è la casa di tutti i cittadini,
figurarsi se era solo di alcuni.
Simone Nardone
Riccardo Antonilli
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