“A marzo saranno due anni che quest’amministrazione è in
piedi e forse c’è un certo ritardo nell’azione, ma le somme vanno tirate alla
fine di un mandato amministrativo, non prima”. Queste le prime parole dopo un
lunghissimo silenzio sulla vita politica fondana dell’ex sindaco, ora consigliere
provinciale, Luigi Parisella. Intervenendo ieri mattina nel corso della
trasmissione di approfondimento politico “20 Risposte” in diretta su Radio
Antenna Musica, l’ex primo cittadino fondano ha preso le distanze pubblicamente
da uno degli ultimi provvedimenti adottati dalla nuova compagine amministrativa
di centrodestra, ovvero l’atto di indirizzo politico riguardante gli usi civici
e collegabile al più importante progetto della “Marina di Fondi”. “Secondo un
mio giudizio personale – ha dichiarato Parisella – sull’uso civico è stata
fatta una scelta profondamente sbagliata che va in controtendenza con il
passato. Sugli usi civici – ha rilanciato l’ex sindaco – si è tornati indietro
di quarant’anni”. L’attuale consigliere provinciale del Pdl ha spiegato che . Nello specifico, la
nuova norma prevede come unica area dove si potranno creare servizi turistici i
famosi trecento metri dalla battigia verso la Flacca. “Così stanno dicendo che
l’unica risorsa turistica che il comune di Fondi può avere sono i campeggi, che
è sbagliato”. Parisella non si è voluto sbilanciare su singole e più specifiche
domande inerenti la qualità del lavoro dei settori comunali e quali sono le
basi per lo sviluppo del territorio. L’ex primo cittadino, che per quasi nove
anni ha guidato l’amministrazione fondana, non ha nascosto di non partecipare
neppure alle riunioni del partito locale. Non ha esitato, invece, a rispondere
alle domande riguardanti le infiltrazioni mafiose e la sentenza di primo grado
del processo Damasco2. Nel primo caso Parisella ha replicato all’affermazione
di don Luigi Ciotti che domenica scorsa al monastero di San Magno aveva detto
che il comune di Fondi sarebbe dovuto essere sciolto per ridare dignità ai
cittadini fondani. “La dignità dei cittadini – ha accusato l’ex sindaco – non è
mai venuta meno, pertanto penso che l’affermazione del fondatore di Libera sia
priva di ogni fondamento. La mafia è una cosa seria – ha proseguito – e si
combatte attraverso il silenzio e le azioni concrete. Per questo la
spettacolarizzazione che noto a volte di questa antimafia mi spaventa”. Sul
processo Damasco2, invece, Parisella ha rilanciato: “Bisogna dire le cose come
stanno: per i dirigenti del Comune di Fondi si è partito con un’imputazione di
associazione mafiosa e si è arrivati all’abuso di ufficio”.
Simone Nardone
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