03/01/12 - E intanto fioccano le domande e i nodi che dovranno essere sciolti dall'amministrazione De Meo
E’ iniziato un nuovo anno, ma ci sono alcuni temi della
politica fondana che non vanno mai in pensione. Quello degli usi civici è
sicuramente uno di questi. Dopo l’approvazione in consiglio comunale dell’atto
di indirizzo politico votato a maggioranza, tra i cittadini che insistono sul
litorale e coloro che nel corso degli anni si sono interessati al tema
continuano a rimanere alcune questioni in sospeso. In molti auspicano che nasca
addirittura un comitato di cittadini che possano rivendicare i propri diritti
sulla questione, magari potendo diventare anche un valido interlocutore capace
di potersi raffrontare sia con il Comune che con la Regione. A quanto pare,
infatti, anche se nel corso dell’ultimo delicatissimo consiglio comunale nella
sala Einaudi del Comune di Fondi erano pochi gli interessati presenti, questi
starebbero comunque continuando a riunirsi e ad incontrare le forze politiche,
proprio per cercare di mettere in evidenza le proprie istanze. Ma non è tutto,
perché, se è vero che questo discorso sembra avvolto nell’ombra, il dibattito
politico e pubblico continua a dedicare molta attenzione alla questione. Le
domande che i semplici cittadini continuano a farsi in merito e dalle quali si
aspettano risposte direttamente dal sindaco Salvatore De Meo sono in primo
luogo incentrate sul come sarà possibile pensare ad uno sviluppo turistico del
litorale di Fondi alla luce del fatto che con la scelta contenuta nell’atto di
indirizzo votato a maggioranza nell’ultimo consiglio comunale si chiede di dimezzare l’area interessata dal Decreto
Schietroma. Ma non è tutto, perché il nodo più grande forse riguarda il cosa si
pensa di poter realizzare nella zona che resterebbe della vecchia area
delimitata dal decreto e cioè nella fascia di 300 metri che va dal mare alla
Flacca. Alla luce di ciò in molti si domandano non era forse meglio poter
programmare su un’area di 90 ettari, senza dover pagare espropri a nessuno
perché demanio comunale, invece che su un area che, di fatto, per i vincoli
paesaggistici posti dalla Regione, non consentirà alcuna seria realizzazione?
Se ai posteri è lasciata l’ardua sentenza, alla giunta De Meo forse è richiesta
un’ulteriore delucidazione che permetta di risolvere l’annosa questione per il
bene dell’intera collettività.