03/01/12 - L'amministrazione ci dica cosa ne sarà di quei 45 ettari
Il consigliere comunale di Fondi del Partito democratico
Bruno Fiore nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha preso la parola a lungo
per parlare proprio degli usi civici fondani e non, mettendoli in relazione con
la tanto sbandierata “Marina di Fondi”. “Ultimo, doloroso capitolo – ritiene il
capogruppo democratico - è la proposta di ridurre l’area nella zona a mare del
demanio delimitata dal Decreto Schietroma che nel 1967, con il quale,
riconoscendo la mutata natura dei terreni a mare che con il passaggio della
Flacca avevano assunto una potenzialità spiccatamente turistica, senza
conservare peraltro quella originariamente agricola. Oggi si propone,
inopinatamente, dopo aver sbandierato da parte del centro destra la
realizzazione della Marina di Fondi, di ridimensionare l’area da utilizzare a
scopi collettivi, limitandola ai 300 metri che partono dalla battigia per
andare verso la statale Flacca, per realizzare la quale si dovrà,
inevitabilmente, ricorrere ad una variante al Prg. Il Comune di Fondi – ha concluso
l’esponente democratico – che, per quasi cinquanta anni ha sempre rivendicato
unanimemente in atti ufficiali, con amministrazioni anche di diverso
orientamento politico, la disponibilità di un’area preziosa e delicata per
realizzare gli interessi collettivi, oggi vorrebbe dimezzare quest’area
portandola da 90 a 45 ettari circa, non tenendo conto dei vincoli già dati dal
Piano Territoriale paesaggistico Regionale, senza dirci i motivi di tale
sconsiderata scelta”. Come ha fatto nel corso dell’ultimo consiglio comunale
Fiore continua a chiedere che ne sarà dei 45 ettari di terreni che con l’atto
di indirizzo politico vengono “esclusi” da quella zona istituita dal decreto
Schietroma del 1967.