6 giugno 2017
di Simone Nardone
Tante persone e una sala conferenze del Mof di Fondi davvero gremita per la prima serata del convegno diocesano voluto in quel luogo dal vescovo di Gaeta Monsignor Luigi Vari e nella quale è intervenuta una delle personalità più forti del mondo ecclesiale contemporaneo: don Luigi Ciotti, famoso per la lotta alla criminalità organizzata.
“On the road” il tema di quest’anno, la strada come luogo di tutti i giorni, come missione, evangelizzazione e come strumento per avvicinare gli altri.
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Tanti i temi affrontati nel soliti accorati e carismatici interventi del fondatore di Libera. Dalla questione criminalità organizzata, alla missionarietà di Papa Francesco, ma anche al ruolo della Chiesa in una società che cambia e che è sempre alle prese con un male del proprio tempo. Don Ciotti ha parlato parecchio anche del Paese Italia, dei suoi paradossi e delle bellezze e peculiarità: “Non può essere un Paese civile quello che permette a condannati per reati gravi di fare leggi o di frenarle in Parlamento. L’antidoto alla corruzione è uno solo: riformare la prescrizione”. A riguardo si è concesso anche un passaggio sulla legge di confisca di beni alle mafie.
Ma ogni volta che don Ciotti viene a Fondi, in città torna ad aleggiare lo spettro della parola mafia, come un fantasma che ha sconvolto una comunità che con difficoltà prova a rialzarsi da un periodo buio, complice anche la difficile crisi economica che attanaglia in particolar modo il mondo dell’ortofrutta. Chissà, forse don Ciotti voleva dare una risposta a tutto ciò quando è entrato in modo duro ma pulito sul tema: “Non può essere un gruppo di mascalzoni, di mafiosi, a rovinare la bellezza di quello che c è qui a Fondi. Ma per fortuna che c è la magistratura prova a dare delle risposte”.
“Dobbiamo tutelarci per respingere il terrorismo – ha poi dichiarato cambiando completamente discorso – perché è normale avere paura, non è normale che in una manifestazione pubblica come quella di Torino ci siano più feriti di quanti neppure il terrorismo sarebbe stato in grado di fare in un colpo solo”.
Standing ovation finale per don Ciotti a conclusione della relazione e delle risposte alle domande dei presenti, quando si è congedato rivolgendosi al vescovo di Gaeta Luigi Vari con un caloroso: “Grazie a un vescovo pastore che ha proposto un tema come questo”.