22 marzo 2017
di Simone Nardone
Si è svolta ieri a Fondi al monastero di San Magno, contestualmente alla festa di inizio di primavera, la giornata del ricordo delle vittime di mafia, organizzata da Libera.
Le scuole avevano fatto sapere di accogliere l’invito in massa, per l’iniziativa svoltasi in contemporanea alla manifestazione nazionale con don Luigi Ciotti a Locri. Ma nonostante le aspettative, forse neppure gli organizzatori credevano una così massiccia risposta che ha visto intervenire oltre duemila persone, radunate da un senso di civiltà e voglia di combattere l’indifferenza e l’omertà. Un grido di speranza, quello che si è levato dal Monastero di San Magno, in un territorio, quello del sud Pontino, spesso considerato di confine.
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La manifestazione, ovviamente, come da stile di Libera ha mantenuto un livello alto, con la testimonianza del figlio di Domenico Noviello, imprenditore campano ucciso dalla Camorra nel 2008. Poi la lettura di una parte di quell’interminabile lista dei mille nomi morti per mano della mafia. Nella pausa tra la prima e la seconda parte, il collegamento con il raduno nazionale di Locri, per ascoltare le parole di don Ciotti. Poi ancora tanti ragazzi sul palco e i rappresentanti di diverse associazioni per completare la lettura dei nomi e infine la festa, con il padrone di casa don Francesco Fiorillo, che aiutato da musicisti e dj ha semplicemente fatto ballare tutti i presenti.
I colori di tanti giovani, arrivati da diversi punti della Provincia, il corteo di quasi un’ora da parte di quelli di Fondi, che si sono radunati dinanzi all’ospedale per giungere a piedi al monastero di San Magno, hanno dato spessore all’iniziativa. Un senso di presenza viva e vera.
Presenti, oltre ai tantissimi studenti, anche decine di associazioni e gli amministratori locali di diversi Comuni del comprensorio, qualche amministratore della Regione Lazio, nonché il vescovo di Gaeta monsignor Luigi Vari e i rappresentanti delle forze dell’ordine.