lunedì 13 marzo 2017

Otto candidati a sindaco, Scinicariello punta su giovani e turismo

da www.h24notizie.com

12 marzo 2017

di Simone Nardone

La città di Gaeta si appresta a rinnovare i propri organi elettivi. Ciò avverrà attraverso le amministrative della primavera, quando la popolazione locale sarà chiamata alle urne per eleggere contestualmente il sindaco e il consiglio comunale.

Al momento la battaglia vera sembra tra gli aspiranti primi cittadini. Sono otto quelli già scesi in campo. Vista la pluralità di espressioni, abbiamo deciso di farveli conoscere singolarmente con delle interviste, per poi svolgere il costante lavoro di operatori dell’informazione, mettendo in relazione le singole proposte politiche.

Il primo candidato a sindaco che ha risposto alle nostre domande è Emiliano Scinicariello, 46 anni, espressione del centrosinistra locale, supportato da due liste: una più politica, l’altra di connotazione civica. Scinicariello ha aderito al Partito Democratico dalla sua costituzione, ne è stato candidato alle Provinciali del 2009, nonché segretario cittadino nel 2010-2011. Malgrado ciò, il simbolo del Pd non figura tra quelli che supportano la sua candidatura, sponsorizzata invece dalla componente dei Giovani Democratici, dal Psi e dal resto del centrosinistra locale. Laureato in Scienze economiche e bancarie, con specializzazione in economia delle imprese cooperative, da circa 20 anni svolge la professione di consulente aziendale.

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Perché ha deciso di candidarsi a sindaco di Gaeta?

“La scelta è stata dettata dalla necessità di tornare a rappresentare un’area politica ormai priva di voce a Gaeta, un’area incapace di arrivare anche al ballottaggio da ormai 15 anni, che aveva bisogno di tornare a coniugare le esperienze amministrative pregresse con la freschezza ed il dinamismo giovanili. E soprattutto per restituire ai cittadini gaetani che esprimono una sensibilità di centrosinistra la possibilità di votare chi ne rappresenta i valori e le idee, e non chi li stava offendendo, provando a traghettarli silenziosamente nelle braccia di Mitrano e di Forza Italia.”

Se le parlo dei primi cento giorni di governo cittadino, qual è il primo provvedimento che pensa possa mettere in atto la sua amministrazione qualora venga eletto sindaco?

“Appena eletto sarà già nel vivo la stagione estiva, e l’attenzione dei primi cento giorni non potrà che ricadere sui servizi turistici: individuazione di parcheggi, efficienti servizi navetta da e per le aree più frequentate (spiagge, Gaeta Medievale), immediata interlocuzione con Acqualatina per accertarsi che non vengano interrotti i flussi idrici in piena estate. Dopodiché Acqualatina dovrà apprendere di non essere più ‘ospite gradito’ a Gaeta. A seguire immediati provvedimenti sul welfare cittadino, ed in particolare sulla mensa scolastica, nel verificarne l’effettiva qualità, e sul sostegno scolastico per bambini con difficoltà di apprendimento.”

Quando si parla di Gaeta non si può che pensare al turismo. Qualora dovesse essere eletto, cosa e come cambierebbe l’approccio dell’amministrazione comunale alle politiche per il turismo?

“Lo dico dall’inizio della campagna elettorale e, ritengo, con idee chiare e strumenti efficaci. Occorre pianificare il futuro turistico della città e non più improvvisarlo. Non sono più sufficienti, e a questo punto nemmeno utili, iniziative isolate e non coordinate, in una situazione ambientale pessima, dove è drammatica l’assenza di servizi essenziali per una città che voglia definirsi turistica. È indispensabile istituire un assessorato al turismo. Sembrerà banale, ma è la realtà grottesca che ci sta facendo vivere l’amministrazione Mitrano. E poi un tavolo permanente per le politiche turistiche, cosa che ho già proposto settimana scorsa alle imprese turistiche.”

Spesso si parla dei giovani nei programmi politici ad ogni livello, colpa del calo dell’occupazione e dei dati che anno dopo anno mostrano una costante migrazione dei giovani dei nostri territori verso altri lidi, spesso fuori dall’Italia. Qual è la sua ricetta a riguardo?

“Al di là degli slogan che caratterizzano le campagne elettorali di altri candidati, provo a partire dall’analisi del nostro contesto. Se non c’è lavoro non ci saranno famiglie disposte a nascere qui, ad insediarsi qui. Dunque, per prima cosa: lavoro. Ma assecondando le vocazioni del nostro territorio: turismo, cultura, portualità. Dare a Gaeta un chiaro indirizzo, nel mio caso quello di città turistica e portuale, significa rilanciarne l’occupazione in questi settori, affinché tutti i giovani che vorranno formarsi e lavorare in questi settori possano averne occasione.”

Quali sono altre politiche di sviluppo per il territorio che sono presenti nel suo programma elettorale?

“Sempre partendo dall’analisi dell’esistente: la nostra è una città dotata di un piano regolatore concepito per un’espansione demografica che non c’è mai stata, piena di vincoli urbanistici che hanno impedito scelte armoniche e rispettose del territorio ed hanno fatto proliferare situazioni di abusivismo irreversibili, dove sono evidenti i danni provocati da scelte urbanistiche poco lungimiranti (una per tutte, il lungomare di Serapo). Tutto ciò ha provocato situazioni di squilibrio che necessitano una “compensazione” in termini di aree per servizi, per parcheggi, per strutture sportive degne di questo nome. Il mio impegno in tal senso sarà quello di individuare le necessità attuali e quelle che potrebbero nascere in un futuro immediato, e predisporre soluzioni per fronteggiarle. A partire da un Piano Regolatore Generale moderno, da portare in consiglio comunale ad inizio mandato e non alla fine, soddisfacendo un’esigenza comune e collettiva collettiva e non la somma di tante richieste individuali.”

La politica si dice sia in crisi, secondo lei lo è anche a Gaeta? O il proliferare di aspiranti primi cittadini è segno che qualcosa stia cambiando?

“Lo dico nella consapevolezza piena di essere parte in causa: la presenza di tanti candidati a sindaco è segnale di crisi politica e non semplice voglia di partecipazione. Anzi, sarò più esplicito, la politica mi pare completamente assente, mi sembra ci siano poche scelte fatte sinceramente nell’interesse dei cittadini e molte, invece, per la soddisfazione di aspettative personali. Ho pubblicamente proposto le primarie a dei candidati coi quali pensavo possibile fare un percorso politico-amministrativo comune, trovando letteralmente un muro. Il mio appello alla “responsabilità” è caduto nel vuoto, e questo è un segnale di crisi politica.”

Perché gli elettori gaetani dovrebbero votare lei e non uno dei suoi sfidanti?

“La proposta elettorale mia e delle liste che mi sostengono si basa su priorità che questa nefasta amministrazione ha completamente dimenticato: politiche per lo sviluppo economico e per il lavoro, un rinnovato welfare cittadino, il rispetto del territorio che è la nostra vera risorsa. Ne parlano tutti in questa campagna elettorale, la differenza tra i candidati la fanno alcuni aspetti tra cui: la piena consapevolezza di cosa significhi e comporti amministrare una città complessa come Gaeta e le modalità di interpretazione di quei temi focali. Mi propongo ai gaetani ritenendo di avere quelle caratteristiche, poi saranno le urne a dire la verità, come sempre.”