venerdì 30 settembre 2011

Lenola, Chiosco dei fiori in fiamme durante la notte

30/09/11 - Secondo episodio dopo quello di Monte San Biagio di Agosto. Si sospetta la natura dolosa


E’ andato a fuoco nella notte tra mercoledì e giovedì un chiosco di fiori situato dinanzi al cimitero di Lenola. Sono intervenuti sul posto i Vigili del Fuoco di Terracina che non sono riusciti ad evitare che “Il Fiorellino”, questo il nome della rivendita, andasse completamente distrutta. Le fiamme divampate appena dopo le 2 di notte in pochi minuti hanno avvolto la piccola struttura, distruggendola. Sulla faccenda stanno indagando i Carabinieri che non escludono alcuna pista, anche se quella dolosa è la più accreditata, anche per via del fatto che nella piccola struttura non arriva energia elettrica e dunque è impossibile che si sia trattato di un corto circuito. Il titolare dell’attività pare essere un originario di Pico, il quale è naturalmente sconvolto per l’accaduto. Non è la prima volta che in zona si registra uno spiacevole evento di cronaca di questa portata. Un episodio analogo era stato registrato nei primi giorni di agosto, meno di due mesi fa, quando era andata completamente distrutta un’altra rivendita di fiori. All’epoca teatro dell’accaduto era stato l’esterno del cimitero di Monte San Biagio distante da Lenola solo poche decine di chilometri. Anche all’epoca i Vigili del Fuoco intervenuti avevano subito mostrato forti dubbi sulla natura delle fiamme, arrivando a conclusione che si trattasse di un incendio di chiara natura dolosa. Sull’ultimo episodio, invece, quello della notte scorsa a Lenola ancora non è sciolto il riserbo da parte degli organi inquirenti, anche se diversi elementi lasciano chiaramente intuire che le dinamiche siano da ricondurre ad un incendio appiccato volontariamente da uno o più individui. Forse, i Carabinieri della locale stazione dovranno cercare di lavorare spalla a spalla con i colleghi di Monte San Biagio per capire cosa può esserci sotto il commercio dei fiori dinanzi ai camposanti nei due piccoli comuni del sud pontino.
Simone Nardone