2 luglio 2022
Da Fratelli d’Italia hanno le idee chiare: l’ospedale di Fondi deve essere rilanciato. E fin qui nulla di nuovo all’orizzonte, se si considera che tutti gli schieramenti politici e tutti gli esponenti delle istituzioni che parlano del San Giovanni di Dio hanno in mente un futuro più roseo del presente per la struttura di via San Magno. Il punto rimane la modalità. Gli esponenti del partito di Fratelli d’Italia, a seguito dell’incontro all’interno dell’ospedale hanno spiegato quale dev’essere – a loro modo di vedere le cose – la chiave di volta per questo rilancio: portare l’università all’interno del nosocomio della Piana.
All’incontro era presente il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calabrini, insieme agli esponenti locali del partito, dal consigliere comunale Luigi Vocella alla portavoce Sonia Federici, passando per il consigliere comunale di Monte San Biagio Aldo Mirabella fino all’esponente di Sperlonga Gerardo La Rocca. Ad accompagnare la delegazione politica ci hanno pensato il dottor Giuseppe Ciarlo e il suo collega Fabrizio Turchetta.“Il potenziamento dell’ospedale di Fondi è questione di volontà politica – ha spiegato il senatore Nicola Calandrini – il primo passo deve essere l’integrazione con l’Università La Sapienza di Roma, che è già previsto da un apposito protocollo per la rete formativa”. In questo modo, il nosocomio fondano tornerebbe al centro di un’attenzione generale che aiuterebbe a portare sia medici che pazienti. L’idea illustrata da Calandrini e compagni è di potenziare tutto il presidio centro dando la giusta importanza alle eccellenze di Fondi e a quelle dell’ospedale Fiorini di Terracina. Solo in questo modo il presidio centro, spiegano nella nota, “diventerebbe un punto di riferimento intermedio tra Latina e Formia, in particolare in questo momento storico critico dal punto di vista sanitario. Come Fratelli d’Italia chiederemo alle amministrazioni del territorio di proporre nei consigli comunali competenti degli atti che possano sensibilizzare sindaci e giunte in questo senso” hanno ribadito gli esponenti di Fratelli d’Italia dopo la visita. Di contro, anche una diversa visione rispetto a quanto annunciato negli scorsi mesi quando si è parlato del San Giovanni di Dio come di un ospedale di comunità. “Rischia di non essere la soluzione – spiega Calandrini – soprattutto se resta sprovvisto di medici, e sappiamo bene come da qui al 2026 grazie al Pnrr avremo molte più strutture sul territorio che rischiano però di essere sguarnite di personale sanitario”.
Simone Nardone