Latina editoriale Oggi
5 luglio 2022
Una mattinata complicata quella di ieri mattina all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. Oltre ai tantissimi problemi che nel corso degli anni hanno attanagliato il nosocomio della Piana, ieri ci si è messa anche la corrente elettrica. Non un vero e prolungato black-out ma una serie consecutiva di assenza di tensione che ha causato problemi alla struttura sanitaria. In realtà, al di là di alcune voci di corridoio, la situazione si è riuscita a risolvere con l’intervento dei tecnici. E per la precisione, non ci sono stati particolari disagi per i pazienti, almeno quelli nella corsia delle emergenze. Infatti, il generatore di emergenza che permette di mantenere efficienti le sale operatorie pare abbia fatto il suo lavoro.
I problemi maggiori si sono riscontrati, a partire dalle 8.30 e fino a poco prima delle 13, negli uffici, nelle sale delle visite dove si utilizzano macchinari elettrici e soprattutto alla catena dell’informazione: completamente out i computer, internet e i telefoni. Alla fine a bruciarsi, probabilmente a causa di uno sbalzo di tensione, è stato un interruttore magnetotermico presente nella cabina dell’ospedale. In un primo momento si era temuto un problema legato ad un possibile massiccio utilizzo di elettricità nella zona a causa anche della grande calura e dell’utilizzo di condizionatori in zona, ma molto probabilmente, lo sbalzo può aver riguardato dei lavori alla rete che a macchia di leopardo hanno riguardato nella giornata di ieri diverse zone della città. Tra l’altro non è neppure la prima volta che il San Giovanni di Dio si trova a dover fare i conti con un problema di questo tipo. Già qualche anno fa nel 2011, un problema legato ad un black-out aveva riguardato il nosocomio di via San Magno proprio mentre mancava la corrente non solo all’ospedale, ma anche ai territori limitrofi. Come quella volta, anche questa, si è rivelata non particolarmente problematica la situazione, ma solo spiacevole per i degenti e per le persone in fila per visite e prestazioni rimaste a tratti bloccate per l’inutilizzo di macchinari e computer. In quel caso, ad andare in tilt erano state alcune cabine elettriche per via del sovraccarico di richiesta. Era il 23 agosto e l’arsura africana era anche peggiore di quella di questi giorni. Ma nel caso di ieri, è più probabile che si sia trattato di una questione legata ai lavori segnalati su Fondi proprio nella mattinata di ieri.
Simone Nardone