venerdì 21 settembre 2018

Moscardelli rompe il silenzio sulla segreteria: “A disposizione del Pd”

da www.h24notizie.com

21 settembre 2018

di Simone Nardone

Dopo le indiscrezioni di una possibile corsa alla segreteria provinciale per Claudio Moscardelli, già consigliere regionale e senatore, abbiamo incontrato l’autorevole esponente del Pd. Abbiamo chiesto al diretto interessato cosa ci fosse di vero e cosa no, sia sulla gestione e gli obiettivi del partito in provincia di Latina che sulle voci che lo vorrebbero candidato in Europa nella prossima primavera. Ma abbiamo parlato anche della visione che ha di un partito che continua vivere di frizioni e sgambetti interni e di lotte intestine verso il congresso che dovrebbe culminare con le primarie nazionali del gennaio 2019.
Alla luce delle voci delle scorse settimane, cosa c’è di vero nelle indiscrezioni che la vedrebbero probabile prossimo segretario provinciale del Pd?
“Ho dato la mia disponibilità a guidare il partito provinciale. Dopo le dimissioni del Segretario Salvatore La Penna, in quanto eletto Consigliere Regionale e al quale esprimo un sincero apprezzamento e ringraziamento per l’opera preziosa che ha svolto come guida del partito condotto con intelligenza e capacità non usuali, abbiamo iniziato un percorso di confronto con delle assemblee comprensoriali che saranno organizzate dal Presidente del Pd Mauro Visari fino alla prossima assemblea provinciale, che procederà all’elezione del nuovo Segretario.”
Lei ha sempre rappresentato una figura forte dei Dem in provincia. Forte a tal punto che spesso è stato tacciato – anche da colleghi di partito – di essere divisivo: pensa che il suo nome sarà unitario o che qualcuno proverà a sfidarla?
“Ho sempre svolto la mia azione politica prendendo posizione e affrontando a viso aperto il confronto dentro e fuori il Pd. Ciò che è importante è esprimere il proprio contributo in termini di proposte, di idee e di caratterizzare la propria azione politica su temi e problemi che attengano alla linea e alla caratterizzazione dell’azione del Pd o che interessino i problemi della comunità. La funzione della politica è avanzare proposte che possano tradursi in scelte di governo per migliorare la vita delle persone. Sono stato sempre aperto al confronto e all’incontro con posizioni diverse, privilegiando sempre la politica.”

Un cammino tutt’altro che semplice…
“Ciò non toglie che anche io abbia commesso errori e che nella propria esperienza, guardando al passato, si possa far tesoro delle difficoltà o degli errori e riconoscere l’opportunità di favorire di più le possibilità di incontro.”
Dopo essere stato consigliere regionale e Senatore della Repubblica cosa la spinge a tornare in campo in una veste meno istituzionale e più politica?
“Pur avendo ricoperto i ruoli di Consigliere Regionale e di Senatore, l’attenzione alla politica e al partito non è mai venuta meno. La mia azione nelle istituzioni è stata sensibile ai temi squisitamente politici e ho considerato sempre il partito elemento fondamentale del mio impegno. Dopo le dimissioni di Salvatore La Penna, si è aperto il tema della guida del partito però è necessario anche valutare la situazione di difficoltà attuale dopo una sconfitta pesante alle politiche e l’esigenza di recuperare partecipazione, motivazione all’impegno e all’azione politica. Per questo motivo ho dato la disponibilità di guidare il partito per un periodo limitato, fino alle elezioni europee, che rappresentano per il Pd, per l’Italia e per l’Europa un passaggio fondamentale in cui vengono messi in discussione valori e istituzioni che hanno assicurato la pace e il progresso dal dopoguerra ad oggi dopo 1500 anni di guerre. In questi 9 mesi il mio compito sarebbe di favorire l’impegno di una nuova classe dirigente che è cresciuta nei vari comuni e che deve misurarsi sul livello provinciale. A luglio prossimo, dopo le elezioni europee, riconsegnerò la guida del partito all’assemblea provinciale e decideremo se svolgere un nuovo congresso o se eleggere in assemblea il nuovo segretario provinciale. Dunque i motivi sono quelli di aver considerato il momento di grave difficoltà per il partito e la disponibilità a sostenerne la guida per un periodo ben determinato e limitato con il solo scopo di agevolare l’impegno di una nuova generazione che già si sta affermando a livello regionale o che si affaccia sulla scena provinciale per essere protagonista del futuro.”
Si vocifera che l’ipotesi “segreteria” possa rappresentare il trampolino di lancio per le elezioni Europee. È un’ipotesi o solo una voce?
“Non c’è alcuna ipotesi di mia candidatura alle elezioni Europee. Lo escludo e al contrario se avessi avuto questo intendimento non avrei dato la disponibilità per la segreteria provinciale. Se l’assemblea deciderà di affidarmi questa funzione, tutte le mie energie saranno impiegate per mettere il partito nelle condizioni di svolgere al meglio la campagna elettorale, coinvolgendo tutte le risorse di novità e di esperienza di cui il Pd dispone.”
Qual è la visione del Pd di Claudio Moscardelli, oggi, nel momento storico più difficile del partito dalla sua fondazione?
“Il Pd ha un grande patrimonio di amministratori accanto a quello della militanza che deve essere rimotivato e impegnato. Rappresentanze regionali del Consiglio e della Giunta, Presidente della Provincia, numerosi Sindaci, amministratori e consiglieri comunali assegnano al Pd una funzione di governo ai vari livelli istituzionali. Il Pd deve assolvere con risposte di Governo alla responsabilità a cui i cittadini l’hanno comunque chiamato. Per questo compito è essenziale il ruolo del partito come strumento di partecipazione, di mobilitazione sociale e di proposta. Ritengo che lo sviluppo, l’innovazione, la crescita economica per creare lavoro e il progresso della comunità in termini di libertà, di ampliamento dei diritti, di solidarietà e di inclusività debbano essere il nostro principale segno distintivo, sempre accompagnato dalla serietà e dal rigore delle proposte, senza cedere alla demagogia e ai populismi o alle pulsioni sovraniste e nazionaliste che tanti disastri hanno consegnato nel passato all’Europa e all’Italia.”
Questo a livello nazionale, a livello locale ritiene che sia la stessa cosa?
“Latina e la nostra provincia hanno una ricchezza importante che è quella delle diversificate vocazioni economiche, in campo industriale (primo polo chimico farmaceutico d’Italia), in campo agricolo (tra le prime dieci economie agricole provinciali d’Italia), in campo ambientale, turistico e culturale. Occorre capire che la cultura, l’istruzione, la formazione e la ricerca sono le leve fondamentali per il futuro del nostro capitale umano straordinario e tra i più giovani del Paese. Merito, talento e opportunità di crescita (mobilità sociale) sono elementi che debbono essere accompagnati da una nuova stagione di impegno e di doveri. L’impegno è quello di battersi con nuovo vigore per la giustizia sociale, per aggredire le cause di divaricazione tra chi riesce a progredire e chi rimane sempre più indietro. La condizione di povertà, di mancanza di lavoro, di assenza di prospettive per il futuro sono una sfida alla credibilità della politica poiché affrontare il mondo globale e le opportunità che offre significa ricercare la capacità di competere e allo stesso tempo di assicurare a tutti gli strumenti per coltivare obiettivi, sogni, traguardi e reti di solidarietà per chi è in difficoltà, che non può vivere la solitudine, l’abbandono di una società indifferente ai bisogni di chi non ce la fa. I giovani che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro sono l’espressione della sconfitta della politica per non aver saputo non solo rispondere ai problemi con soluzioni ma neppure offrire motivi di speranza anche solo per cercare lavoro.”
Il Pd ha spesso parlato di speranza, ma molti oggi vivono sentimenti come l’insofferenza, la delusione, la preoccupazione verso il futuro…
“Le preoccupazioni come la casa, il lavoro, la sicurezza, i temi dell’immigrazione agitano le nostre comunità e meritano attenzione e comprensione per impegnarsi a risposte rigorose e capaci di ridare fiducia ai cittadini sia nello Stato che nella democrazia sia nei valori di solidarietà e di rispetto reciproco. Tutte le fragilità delle persone, giovani ed anziane, non possono essere un effetto collaterale dello sviluppo che tagli fuori necessariamente una parte di popolazione ma una sfida quotidiana alla politica e alla sua capacità di governo per rispondere alla sua missione principale che è quella di rendere la vita migliore alle persone, in termini di libertà, di diritti e di opportunità. Così possiamo servire la causa della democrazia, dei valori di solidarietà e di apertura che sono alla base della nostra Costituzione e del grande progetto politico e di civiltà dell’unità europea che deve proseguire nella creazione degli Stati Uniti d’Europa.”
Se si dovesse svolgere domani il congresso nazionale, lei chi vedrebbe bene alla guida del Pd e per quale motivo?
“Premetto che sono amico di Matteo Renzi. Attendo la presentazione delle candidature e poi farò la mia scelta.”