Si è svolta domenica 9 luglio, nell’affascinante cornice della piazzetta Belvedere Castello di Monte San Biagio, la presentazione del primo romanzo di Simone Nardone “Elisir”. La seconda tappa di un tour di promozione che ha fatto seguito alla data dello scorso 17 giugno al castello di Fondi.
L’evento, inserito all’interno della manifestazione “Gustiamoci Monte San Biagio”, ha visto intervenire per i saluti istituzionali, il sindaco Federico Carnevale e il presidente della Pro Loco Michele De Bonis. Ad intervistare l’autore Gianmarco di Manno.
Si è parlato del romanzo e delle caratteristiche dell’ultima pubblicazione di Nardone, ma non solo. Storia, miti, leggende e promozione del proprio territorio l’hanno fatta da padrone nella chiacchierata sul belvedere monticellano. Ovvio il riferimento al libro come uno strumento di marketing territoriale, per il thriller che narra di una caccia al tesoro alla ricerca dell’Elisir di Lunga. Un’avventura che il trentenne fondano ha ambientato nel proprio territorio. Fondi al centro della narrazione ma non solo, poiché l’intera area geografica del sud pontino viene chiamata in ballo nel libro.
Le radici storiche e dei miti della propria terra si sono fuse anche nel dibattito della presentazione, allo stesso modo di come Nardone ha provato a farlo nel proprio libro. Gianmarco di Manno, in una delle sue domande ha parlato di “magia”, che nel romanzo si sposa con la realtà. Una magia che mette in relazione miti e leggende locali con il teatro in cui viene ambientato il romanzo. Una sorta di mosaico ricomposto da Nardone che si apprezza soprattutto quando arrivando all’ultimo libro si ottiene uno sguardo d’insieme.
“Ho provato proprio a fare questo - ha spiegato Nardone - la più grande soddisfazione è stata giungere alla fine e riuscire a far combaciare nell’epilogo tutti gli indovinelli, gli enigmi, i miti e i contesti storici chiamati in causa durante il libro. L’idea di questo romanzo nasce proprio dal bisogno che la nostra intera area geografica non venga conosciuta solo per le bellezze balneari di Sperolnga, Terracina e Gaeta, ma sappia dare una maggiore occasione di turismo paesaggistico e culturale anche in altri centri più periferici come ad esempio Fondi o Monte San Biagio”.
“È un bel lavoro quello di Nardone – ha commentato il sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale – perché oggi più che mai abbiamo bisogno di riscoprire le nostre bellezze per valorizzarle e far innamorare anche chi viene da fuori”.