10 aprile 2016
di Simone Nardone
Il pluralismo all’italiana, da sempre simbolo di grande apertura democratica e partecipazione, potremmo dire si sta riscoprendo in pieno a Terracina in vista delle elezioni amministrative del 5 giugno prossimo. A circa un mese dalle presentazioni delle liste, infatti, si vedono in campo ben dieci aspiranti primi cittadini.
Di sicuro, se a trionfare dovesse essere l’astensionismo, bisognerebbe farsi più di qualche domanda, in quanto sul panorama politico non manca di certo nulla. Da giovani a meno giovani, da navigati della politica a volti nuovi, da espressione dei principali partiti a livello nazionale, fino alle consuete liste civiche. Ex sindaci, ex amministratori locali di maggioranza e opposizione, chi proviene dalla società civile e chi si dice prestato alla politica. Quando il numero dei pretendenti è così elevato, però, viene da domandarsi se alla fine tutti scenderanno in campo, o se qualcuno dovesse decidere di fare un passo indietro ritirando la propria candidatura o addirittura stringendo alleanze che lo vedrebbero poi convergere con qualche altro aspirante sindaco. Ma per capire se questo rischio ci sia realmente, bisognerà attendere la consegna delle candidature.
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A DESTRA – A destra ci sono ben cinque candidati, anche se solo due sono espressione di partiti: Nicola Procaccini, e Gianluca Corradini. Il primo sindaco uscente, gode dell’appoggio di Fratelli d’Italia e di almeno altre tre liste civiche tra cui quella che fa capo al suo ex nemico politico, ora principale alleato Gianfranco Sciscione. L’altro candidato, per così dire del centrodestra partitico è espressione di Forza Italia. Corradini, oltre ad esserne il coordinatore locale, è stato anche vice-sindaco nella prima parte del mandato di Procaccini, quando il partito di Berlusconi era ancora in maggioranza. L’esponente azzurro gode dell’appoggio di tutto l’establishment del partito locale e provinciale, che già più volte è corso a Terracina per inaugurare e supportare la lunga campagna elettorale.
Ma non è finita qui, perché seppur non appoggiato da partiti politici, bensì da liste civiche, rientra nell’area di centrodestra anche l’ex sindaco Stefano Nardi, ex Alleanza Nazionale, per dieci anni primo cittadino di Terracina e ora deciso a tornare supportato da due liste civiche Alba Serena e Territorio Unito. Una differenziazione dell’offerta politica che pone l’ex primo cittadino nella condizione di voler sbaragliare tutti coloro che hanno amministrato la città dopo di lui, criticandone l’operato.
Proseguendo troviamo l’ex consigliere di maggioranza all’epoca della giunta Nardi, Salvatore Cerbo, ora supportato da una lista civica che porta il suo nome, che è partito già da qualche mese con la propria campagna elettorale digitale, spopolando sul web con i suoi video di colore. Secondo alcuni Cerbo e Nardi potrebbero convergere, ma al momento continuano a proclamare la volontà di andare ognuno per la propria strada. Ma non è finita qua, perché sempre nell’ambito del centrodestra, compare la candidatura dell’unica donna tra i dieci aspiranti sindaci.
Si tratta di Gina Cetrone supportata dalla lista Si Cambia. La Cetrone, ex Popolo della Libertà, è stata consigliere regionale di maggioranza all’epoca della giunta guidata da Renata Polverini. Diverse le voci che la vedrebbero pronta a ritirare la propria candidatura per sposare la causa di qualche altro esponente della stessa area, ma al momento lei stessa si dice pronta ad andare da sola.
A SINISTRA – Spostandoci dall’altra parte della staccionata, c’è Alessandro Di Tommaso del Partito Democratico, che aveva presentato la sua candidatura alle primarie per la carica di sindaco, salvo poi riscontrare che era l’unico candidato. Anche Di Tommaso, consigliere comunale uscente e capogruppo dei democratici in Provincia di Latina, sarà supportato da almeno due liste, quella dei democratici e quella richiamante il suo slogan Terracina 2026. L’obiettivo del giovane aspirante primo cittadino, è quello di portare il partito di Renzi a guidare Terracina, o almeno a riuscire ad andare al ballottaggio, dal quale era rimasto fuori alla scorsa tornata.
I GRILLINI – Proseguendo abbiamo i grillini, che divisi in due meet-up locali, Terracina a 5 Stelle e Terracina Anno Zero, hanno svolto le proprie consultazioni interne portando alla presentazione di due candidati sindaci designati, Fabrizio Ferraiuolo, informatico, tra i fondatori del primo meet-up locale e Gian Paolo Cesaretti, professore di economia agraria con diversi incarichi presso l’Università di Napoli.
Due meet-up, due liste e due candidati sindaco che hanno richiesto la certificazione presso il blog di Beppe Grillo per l’utilizzo del simbolo. Un simbolo, però, che difficilmente potrà sdoppiarsi, con il rischio che dal web non arrivi la certificazione per nessuna delle due proposte, rischiando così di arricchire ulteriormente il panorama delle liste civiche.
LE CIVICHE – Liste civiche, che al momento vedono in campo Agostino Pernarella e Arcangelo Palmacci, il primo espressione dell’associazione Il Sestante che negli anni ’90 attraverso l’omonima rivista ha portato avanti numerose battaglie sociali, e il secondo supportato da Terracina Unica, che si rifà a Italia Unica, il soggetto politico nato attorno alla figura dell’ex manager ed ex ministro Corrado Passera.
Un panorama quello terracinese che vede tanti candidati Sindaco e probabilmente moltissimi pretendenti alla carica di Consigliere, per una partita che salvo eclatanti colpi di scena, visti anche i tanti pezzi da novanta in campo, dovrebbe portare dritti verso il turno di ballottaggio per capire chi sarà individuato per vestire la fascia tricolore per i prossimi cinque anni.