09/02/12 - Il 46enne stava tentando di ripristinare la corrente nel Comune di Acuto (Fr) quando è stato investito da una scarica elettrica
E’ grave un operaio 46enne di Lenola, che ieri mattina
intorno alle 12,30 è stato colpito da una scarica elettrica da 20mila volt
mentre stava lavorando su un traliccio ad Acuto in provincia di Frosinone.
L’uomo, che lavorava per una ditta appaltatrice, si trovava alle prese con un
traliccio dell’Enel fuori uso da diversi giorni a causa delle imponenti
nevicate. Per la precisione imbragato a venti metri di altezza stava cercando
di ripristinare il collegamento quando è entrato in contatto con un cavo di media
tensione prendendo la scarica. La zona, tra l’altro molto impervia, ha
costretto a far giungere sul posto per i soccorsi non solo gli uomini del 118,
ma anche quelli dei Vigili del Fuoco, che lo hanno dovuto riportare a terra. Il
luogo dove è accaduto il fatto si trova non troppo lontano dalla più nota
Fiuggi, mentre per l’operaio 46enne è stato richiesto l’arrivo immediato
dell’eliambulanza che d’urgenza l’ha trasportato al centro grandi ustionati del
Sant'Eugenio a Roma in codice rosso. Le sue condizioni sono gravi anche se al
momento del trasporto l’uomo era cosciente. Sono in corso accertamenti per
ricostruire quanto accaduto. Una brutta notizia che si va a sommare ai già
tanti disagi che stanno colpendo tutto il centro Italia e ancor più la provincia
del Frusinate. Si tratta dell’ennesimo
incidente sul lavoro di questa prima parte del 2012. L’operaio di ieri è
ferito, gravemente, tanti altri lavoratori, purtroppo, ci hanno rimesso la
vita. Nel 2011 ci sono stati più di 1170
morti complessivi, di cui 663 sui luoghi di lavoro + 11,6% sul 2010. Nel numero
totale delle vittime ci sono anche i lavoratori morti sulle strade e in itinere.
“Dall'inizio dell'anno a oggi 8
febbraio – spiegano dall’Osservatorio
indipendente di Bologna sui morti sul lavoro - sono morti 44 lavoratori sui luoghi di lavoro e 89 se si
aggiungono i morti sulle strade e in itinere. In questo primo mesi ci sono meno
morti rispetto allo stesso periodo del 2011. Ma questo calo è dovuto più alla
casualità che a politiche di prevenzione”.
Simone Nardone