1 novembre 2017
di Simone Nardone
Ormai se ne parla così tanto in città, che anche chi non segue la politica locale, sospetta che il sindaco di Fondi Salvatore De Meo possa lasciare anzitempo il suo incarico, per salire di livello, qualora dovesse essere eletto in una carica sovra comunale. Ma ad oggi si tratta solo di fantapolitica, nulla di più.
Indiscrezioni discordanti tra loro, parlano da un lato di un primo cittadino sicuro di finire il mandato, mentre dall’altro di un sindaco che in alcuni incontri a porte chiuse precisa di non essere certo di vestire la fascia tricolore fino alla scadenza naturale. La realtà, probabilmente, la verità sta nel mezzo e rientra all’interno di un gioco di poteri tutto interno a Forza Italia. In molti sanno che Salvatore De Meo è legato da un rapporto saldo con il senatore Claudio Fazzone, ma anche con il presidente dell’europarlamento Antonio Tajani ed allo stesso tempo è stimato anche da Silvio Berlusconi. Di conseguenza, non dovrebbe avere problemi a richiedere ed ottenere una candidatura di spessore ad un organismo sovra comunale per garantirsi una carriera politica, che in molti gli attribuiscono meritata.
L'articolo originale: http://www.h24notizie.com/2017/11/de-meo-alla-camera-possibilita-al-vaglio-forza-italia/
Il problema è che se è vero che in politica contano principalmente i numeri, in seconda battuta non possono non essere considerate le aree geografiche di riferimento. Qui, in un’ottica di possibilità e probabilità, subentrerebbero i primi problemi. La strada per candidarsi alla Camera dei deputati incontrerebbe delle divergenze su Roma, con alcuni dirigenti forzisti che non vedono di buon occhio due candidature “sicure” a Camera e Senato, per altrettanti esponenti fondani. Questo alla luce del fatto che quella di Fazzone alla Camera alta del Parlamento non sembra in discussione. Inoltre appare impossibile pensare ad una candidatura di De Meo a consigliere regionale (anche se se n’era sentito parlare), in quanto Simeone, attualmente consigliere alla Pisana, non sembrerebbe disposto a cedere il posto; ed entrambi in campo rischierebbero di “rubarsi” voti a vicenda favorendo i colleghi di partito della zona a nord della provincia.
Ancora nulla è deciso e tutto molto ipotetico. Ma quello che si dice in piazza e nelle chiacchiere da bar, probabilmente non è troppo diverso da ciò di cui si discute nelle stanze dei bottoni dei vertici locali e non, di Forza Italia.Rimane aperta, però, un’altra possibilità, sulla quale anche esponenti politici di maggioranza a livello locale, non si sbilanciano: stiamo parlando dell’ipotetica candidatura di Claudio Fazzone a presidente della Regione Lazio, sfidando l’uscente Zingaretti. Ma il problema, in questo caso, diventa interno al centrodestra che unito avrebbe anche delle chance, giocando sul ruolo dei Cinque Stelle che su Roma, potrebbero togliere preferenze ai democratici. In questo caso, la strada per De Meo per Montecitorio potrebbe essere spianata. Nel mezzo, però, c’è la plausibile discesa in campo del sindaco di Amatrice in quota Fratelli d’Italia. In tutto ciò, c’è ancora da capire se le Regionali si terranno in concomitanza con le Politiche e ancor più se e quando verrà approvata in via definitiva la legge elettorale per le Camere. Intanto si aspetto il voto in Sicilia, dove il centrodestra prova la carta unitaria, che potrebbe essere una cartina di tornasole per le strategie nazionali.