10 febbraio 2017
intervista a Simone Nardone a cura di Maria Felice Ferrara
Intervista esclusiva ad un collaboratore della testata online «h24notizie.com» che ci presenta in generale i prossimi avversari della squadra gialloblu.
Per la venticinquesima giornata del Girone C di Lega Pro, la sesta del girone di ritorno, le Vespe sono chiamate a riscattare la doppia sconfitta subita in terra sicula contro Messina e Siracusa, per dimostrare di avere ancora le carte in regola per viaggiare su quel treno speciale che farà la sua ultima tappa in serie cadetta.
Impresa per nulla facile per gli uomini di Fontana che dovranno vedersela con l'Unicusano Fondi, squadra neo promossa che, dopo aver disputato un ottimo girone di andata, si trova in piena zona playoff e vuole dare seguito alla vittoria ottenuta tra le mura amiche contro il Melfi e soprattutto alla sua tradizione positiva di far risultato contro le squadre di alta classifica.
Ne è una valida conferma l'ultimo faccia a faccia tra le due compagini. Sono passati, infatti, quasi cinque mesi da quando le Vespe uscirono dal "Domenico Purificato” con un solo punto in tasca, dopo aver disputato un match bello e vivace che, però, mise fine alla striscia positiva di quattro successi consecutivi.
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Il primo a timbrare il cartellino dei marcatori fu Albadoro che, al 10' del primo tempo, insaccò alle spalle di Russo un cross dalla bandierina di Bombagi, prolungato da Mucciante sul secondo palo. Praticamente da zero metri, l'ex gialloblu non sbagliò il tap-in vincente e decretò il vantaggio dei suoi alla prima vera occasione della partita.
Le Vespe reagirono immediatamente e fallirono il pareggio prima con kanoutè e poi con Izzillo, la cui conclusione a botta sicura incontrò il miracolo in scivolata di Baiocco. Gli ospiti attaccavano ma al 27' furono i padroni di casa a raddoppiare con Bombagi, abile a mettere col piattone il punto al dialogo tra Tiscione e Galasso.
Nella ripresa, poi, l'inverosimile: l'appena entrato Bertolo rimediò il doppio giallo per fallo a centrocampo su Ripa e ritornò a sedersi in pachina, lasciando i suoi in 10. Quell'episodio segnò l'inizio della rimonta gialloblu con Lisi che, al 33', depositò di testa in rete il cross perfetto di Cancellotti. Baiocco restò immobile tra i pali anche quattro minuti dopo, quando il centrocampista romano in rovesciata fissò il punteggio sul 2-2. Pareggio rocambolesco, dunque, quello che andò in scena in terra romana.
Dopo ventiquattro gare di campionato, domani sera alle ore 20.30 Juve Stabia e Fondi si ritroveranno nuovamente di fronte, questa volta però sul rettangolo verde del “Romeo Menti”. Ma da quel 25 Settembre come e in cosa è cambiata la squadra rossoblu?
In esclusiva, per voi lettori e appassionati del calcio stabiese, ho fatto quattro chiacchiere con Simone Nardone, collaboratore della testata online «h24notizie.com» che grazie alla sua immediata disponibilità ha permesso di (ri)presentare i prossimi avversari della Juve Stabia attraverso gli occhi di un esperto molto vicino alla squadra laziale.
L' Unicusano Fondi arriva alla sosta invernale con 29 punti in classifica, quanto basta per vivere le feste natalizie in piena zona playoff. Alla luce di ciò, che consuntivo si può fare della prima parte di stagione dei rossoblu?
«Credo che l’Unicusano non può che essere soddisfatta. Il primo anno il Lega Pro, in un girone duro, si ritrova stabilmente in zona play-off, chiudendo il girone di andata senza perdere con nessuna delle prime delle classe, tra cui la Juve Stabia e andando addirittura a vincere a Foggia. Credo che la prima parte di stagione ha accreditato l’Unicusano Fondi come l’outsider del girone C, ora si tratta di dimostrare che i rossoblu sono una certezza di questo campionato»
«L’obiettivo è investire e gli investimenti mirano direttamente alla notorietà. Una notorietà che si spera possa portare i rossoblu tra un paio di stagioni a giocarsi le posizioni che contano in Lega Pro...», questa è stata la sua risposta un girone fa circa l'obiettivo stagionale della squadra romana. Considerando l'attuale 7° posto in classifica, possiamo parlare di tappe bruciate?
«Non credo si parli di tappe bruciate. Lo sarebbero qualora il Fondi dovesse riuscire a scalare la classifica e piazzarsi tra le prime quattro entro la fine del girone di ritorno. Ma oggettivamente, credo che le prime siano davvero di un altro livello. L’obiettivo può essere quello di cercare di migliorare la posizione, ma quando facevo riferimento alle “posizioni che contano” intendevo di trovarsi in vetta a giocarsi il campionato con l’ambizione di approdare in serie B. Certo i play-off diventano un altro campionato, ma per tentare di avere buone chance di centrare quell’obiettivo, credo ci voglia più tempo»
Dopo due pareggi consecutivi contro le formazioni siciliane del Catania e dell' Akragas, il Fondi ha trovato la prima vittoria del nuovo anno contro il Melfi, sabato scorso. A suo avviso, cosa è mancato alla squadra di Pochesci nelle prime due uscite? Quali possono essere i limiti e i punti di forza dei laziali?
«L’Unicusano ha una propensione offensiva e una trama di gioco davvero notevole.
L’attacco non delude quasi mai, va quasi ogni domenica a rete. Cosa è mancato, probabilmente un po’ di convinzione nei propri mezzi, un pizzico di mentalità vincente. È anche vero però, che in questo girone non ci sono partite scontate e che per il tipo di gioco di mister Pochesci è meglio affrontare squadre forti che si scoprono che quelle che tendono a coprirsi di più»
La sessione di mercato di riparazione ha portato a Fondi innesti di qualità come gli attaccanti Gambino, Giannone e i difensori Marino e Sernicola. Come giudica questo operato della società? Pensa che questi colpi possano servire a colmare le eventuali mancanze della formazione in vista dello sprint finale verso i playoff?
«In chiusura di mercato estivo si era parlato che a gennaio sarebbe potuta arrivare una “ciliegina sulla torta” che in realtà non abbiamo visto. A mio modesto parere è stato deciso di spendere in modo ponderato dando qualità alla panchina. Se sia una scelta giusta in chiave play-off ce lo dirà il campo. Sicuramente si è alzato il livello della rosa»
Sabato sera, i rossoblu sono attesi dall'insidiosa trasferta di Castellammare di Stabia dove, però, ad aspettarli ci sarà una Juve Stabia che ha iniziato il 2017 con poca benzina a bordo, fermando definitivamente la sua corsa in terra sicula. Considerando il fatto che il Fondi ha dalla sua il merito di aver fatto risultato, nel girone d'andata, contro le prime della classe, che match si prospetta?
«Come dicevo prima l’Unicusano Fondi con le grandi si esalta. Verranno a Castellammare per tentare di fare risultato. Per lo spettacolo non posso che augurarmi che sia una partita come quella dell’andata. Ma visti anche i risultati e il mercato di gennaio, penso che può davvero succedere di tutto sul piano dei risultati»
Quali, a suo parere, sono i reparti più affidabili delle due squadre? Se dovesse indicare gli atleti più temibili delle due formazioni su chi cadrebbe la sua scelta?
«Visti i numeri delle due squadre penso che possiamo affermare che l’attacco è il reparto più affidabile. Se dovessi fare dei nomi senza pensarci troppo direi: Ripa per la Juve Stabia, Tiscione e Calderini per l’Unicusano»
Per la vetta del Girone C, fino a qualche giornata fa, era praticamente corsa a quattro, tra Foggia, Matera, Lecce e Juve Stabia. Considerando la crisi della squadra stabiese, a suo giudizio, qual'è la maggiore indiziata al salto di categoria? In ottica playoff, invece, quale formazione può ostacolare la corsa del Fondi?
«Io penso che il campionato sia ancora lungo. Non me la sento di dire che la Juve Stabia sia fuori dai giochi. Certo, il Matera continua a sembrare la squadra più quadrata, ma quando stai là in vetta a sgomitare con società del calibro di Lecce e Foggia, con un continuo avvicendamento alla prima posizione, cosa dire: che vinca il migliore. In ottica play-off bisogna stare molto attenti al ritorno del Catania. Le altre con cui l’Unicusano si possa giocare la posizione, sono le stesse con cui sta da diverse giornate spalla a spalla in classifica»
Capitolo tifosi. I ragazzi di Pochesci dovranno giocare in uno degli impianti più calorosi e, di conseguenza, più ostici del girone, ovvero un Romeo Menti che, nonostante gli ultimi risultati deludenti, si è dimostrato il dodicesimo uomo in campo per le Vespe. Quanto può incidere il fattore ambientale sull'andamento dell'incontro? Che giudizio dà lei alla piazza stabiese e al modo di festeggiare dei tifosi sulle note del "geyser sound"? Che aria si respira, invece, intorno alla compagine rossoblu?
«Penso di poter affermare che i tifosi della Juve Stabia sono stati coloro che hanno regalato la più bella coreografia sulle tribune ospiti anche al Purificato di Fondi fino ad oggi. Il pubblico aiuta sempre e molto, soprattutto nei momenti e nei periodi delicati. Ma bisogna comunque stare attenti, l’Unicusano rimane sempre l’unica squadra che contro ogni pronostico ha vinto sul campo del Foggia al momento, in uno stadio come il Pino Zaccheria. Intorno alla compagine rossoblu, rispetto all’inizio di stagione c’è un’ottima presenza allo stadio e un grande interessamento della cittadinanza. Arrivano i risultati e quindi anche i simpatizzanti corrono a vedere la partita. Quando si perdono punti per strada aumentano anche i malumori dal pubblico e a farne le spese è sempre l’allenatore, ma questo è un film già visto».