18 febbraio 2017
di Simone Nardone
“Un patrimonio dimenticato di Fondi”, questo il titolo dell’ultimo lavoro di Gaetano Carnevale (Herald Editore, 2016). Un titolo che potrebbe rappresentare meglio di ogni altra cosa il sentimento di molti fondani che quest’oggi piangono la scomparsa a ottant’anni dello storico corrispondente de Il Messaggero.
Gaetano, più di ogni altro concittadino ha raccontato dal lontano 1964 la storia e le vicissitudini locali con fare attento e pungente. Per questo, spesso, è stato anche attaccato, schivato, “dimenticato”, come il titolo del suo ultimo libro. Ma la storica firma del Messaggero non ne ha mai fatto un dramma, vivendo sempre in modo schivo, seppur profondo, l’amore per questa terra. Ai cinquant’anni di carriera, aveva celebrato il mezzo secolo di corrispondenza con un volume dal titolo provocatorio “Cronache di un giornalista di parte” (Herald Editore, 2014). Perché Gaetano non ha mai nascosto a nessuno la sua connotazione politica di uomo di sinistra, caro all’idea socialista, partito nel quale ha anche militato.
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L’attività giornalistica e quella politica, legate a quella di insegnante, ne hanno coltivato la più grande testimonianza che lascia alla memoria di questo territorio; come anche il vuoto di un grande uomo di cultura che si è speso per Fondi. Dal 1986, i volumi e i lavori di recupero storico di eventi, architettura e cultura si sono susseguiti con una costanza incredibile, lasciando come testimonianza a questa terra quasi venti pubblicazioni. Ma quando si parla di uomo di cultura, non si può che citare l’impegno costante che Gaetano Carnevale ha svolto, per riportare alla luce la storia del quartiere, La Giudea; una dedizione per il recupero e la ricostruzione di una porzione di centro storico, nonché della storia degli ebrei che in quell’area hanno vissuto in epoche diverse. Nell’ambito di queste ricerche l’incontro con una grande personalità dell’emisfero ebraico, il rabbino Elio Toaff che grazie agli studi di Gaetano Carnevale è venuto a Fondi diverse volte.
Ma è l’aspetto umano di Gaetano, che merita anche di essere considerato e ricordato. Una persona mai sopra le righe, con una particolare attenzione ai giovani e a chi si spende per il territorio, indipendentemente dalle appartenenze ideologiche, sempre pronto a mettere la cultura dinanzi a tutto. Ricordo con particolare emozione due eventi su tutti: il primo datato 26 luglio 2012, quando in occasione della presentazione della testata giornalistica 26 lettere, metteva in evidenza come a lui non spaventasse l’evoluzione dei mezzi di comunicazione e il web, bensì come i tempi del giornalismo ne stessero modificando il senso, nonché la scarsa voglia rispetto al passato, di calarsi in editoriali di approfondimento. Il secondo ricordo, è più fresco, del settembre 2016, quando è intervenuto alla presentazione del libro a cura dell’Associazione Obiettivo Comune “I Partiti nella Repubblica” (StreetLib, 2016). Durante i suoi interventi, come faceva sempre, non si limitò all’analisi sulla storia politica locale, andando oltre, creando in un paio di passaggi, brusio in sala.
Ma Gaetano era così, non credo che per lui esistesse ciò che era giusto dire o non dire. Per lui esisteva solo la verità, che definiva “di parte”. Ma in qualità di uomo di cultura, quella verità non poteva non essere detta. Anzi riteneva un diritto e un dovere affermare la sua posizione, da raccontare ed esprimere, anche come dissenso. Un dissenso che l’ha spesso posto in disparte, in un dialogo non sempre semplice con chi amministrava la città. Anche perché per lui, se il restyling di una piazza o la costruzione di un luogo di cultura erano inutili o di dubbio gusto, riteneva opportuno esprimere il suo dissenso. Ma una volta posata la penna o spento il microfono, Gaetano tornava in disparte, alla sua vita privata, vissuta in pieno e accerchiato dai tanti familiari che con rispetto ha amato. Un fare discreto, la stessa discrezione in cui se ne è andato, in una notte d’inverno, appena una settimana dopo aver compiuto la veneranda età di ottant’anni.
I funerali, in forma civile, si svolgeranno domenica mattina alle 10,30 al cimitero di Fondi.