22 febbraio 2017
di Simone Nardone
Può essere un banco di prova la trasferta di sabato contro il Cosenza, per l’Unicusano Fondi? Probabilmente sì, ma guai a dirlo in casa rossoblu. La frase che continua ad essere ripetuta è sempre la stessa: “Guardiamo partita per partita”.
Cosenza può oggettivamente rappresentare uno spartiacque. Innanzi tutto perché al momento Unicusano e calabresi si trovano sesti, appaiati in classifica a 38 lunghezze, e secondo perché arriva dopo due ottime prestazioni dei rossoblu. All’andata vinse il Cosenza, ma erano altre due squadre. Questa settimana si troveranno una di fronte all’altra due formazioni con attacchi importanti e modi di gioco molto offensivi.Eppure c’è un dato certo: la squadra di mister Pochesci, in questo 2017 è imbattuta, ed esprime un ottimo gioco. Qualcuno addirittura azzarda a dire che sia l’undici più in forma del girone C di Lega Pro, e forse chi lo afferma non ha tutti i torti. La ciliegina sulla torta sarebbe sicuramente stata, tornare dalla trasferta di Agrigento con tre punti. Ma cosa dire a questa tabella di marcia.
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Improbabile pensare che già nella trasferta di sabato a Cosenza, in programma alle 14,30, potremmo vedere insieme dal primo minuto il quintetto delle meraviglie. Se non altro perché Gambino ancora non è al top della condizione e Albadoro sta riprendendosi, lavorando sul minutaggio, dopo un problema fisico. Ma potremmo scommettere che mister Pochesci quando meno ce lo aspettiamo ci farà vedere questa propulsione offensiva, considerando quello che spesso ribadisce ai microfoni dei cronisti, ovvero che “il calcio dice sempre che chi ha coraggio vince”.Sabato scorso, a margine del match mister Pochesci aveva affermato: “Ho il giocatore più in forma Giannone, che sono costretto a farlo partire dalla panchina. Tra qualche settimana potremmo provare qualche modulo per divertirci di più”. Perché per l’allenatore rossoblu rimane in piedi un sogno, il modulo che ha spesso ipotizzato e mai schierato per ora, il 5-5. Qualcuno l’ha anche preso in giro per questa affermazione, ricordando il celebre film “L’allenatore nel pallone”, ma lui continua a spiegare che ci si può lavorare. “Se hai giocatori del calibro che abbiamo noi avanti non puoi non avere l’ambizione di farli giocare tutti insieme – ha dichiarato – Calderini e Tiscione possono giocare esterni, Giannone nasce trequartista e Albadoro e Gambino possono stare uno accanto all’altro avanti”.