In ogni frase, ogni gesto che noi compiamo nel nostro vivere sociale, siamo da esempio per qualcun'altro. Questo essere da esempio ha una caratteristica positiva quando puntiamo ad educare qualcuno, a formarlo alla vita. Per questo la caratteristica dell'educazione diretta, nell'immaginario collettivo affidata a genitori ed insegnanti, è di primaria importanza nella crescita e nella definizione di ogni individuo al di là dell'età anagrafica. Educare significa insegnare degli accordi musicali. Toccare delle corde anziché altre. Far apprezzare l'ascolto di un piacevole suono piuttosto che quello di un rumore indefinito. Ma educare, rende implicito un atto di fede, non per forza in senso religioso, ma comunque un atto di fede. Non si può educare se non si crede in un essere superiore, in un domani migliore, in una società più giusta o in un'umanità più fraterna. Nessun aspetto implica la presenza dell'altro e nessuno è più importante di qualcun altro. Ma l'assenza di un concetto di "credo", di obiettivo di vita, etico e morale, difficilmente porta ad una formazione ed educazione degna di questo alto contenuto di spirito.
"Educare è la prima virtù del credere" Simone Nardone
"Educare è la prima virtù del credere" Simone Nardone