sabato 23 aprile 2011

Sperlonga, Di Fazio "Parto perdente, ma punto sul malcontento"


20/04/2011 - “Inizio questa campagna elettorale da perdente, ma punto tutto sul malcontento che questa amministrazione ha generato, nella speranza di poter ribaltare la situazione”. Sono queste le parole di Benito Di Fazio, candidato a primo cittadino a Sperlonga, che si contrappone all’attuale sindaco Rocco Scalingi, espressione del centrodestra e supportato dalla Lista Cusani. “Molti a Sperlonga anche se sono contro questo modo di amministrare, hanno paura a dirlo e anche a votare contro – accusa Di Fazio – il mio, anzi, il nostro obiettivo,deve essere quello di far capire ai cittadini che il voto è segreto e che dentro le urne si è soli e proprietari del proprio voto”. L’intenzione dell’esponente dell’Udc e già consigliere comunale uscente di opposizione è quello di partire dal malcontento della gente. “Il nostro obiettivo è quello di far in modo che non esistano più cittadini di serie A e cittadini di serie B – rilancia il candidato di ‘Libera Sperlonga’ - e anche se ci rendiamo conto che sembra un’impresa impossibile siamo del parere che la situazione è migliore a quella di cinque anni fa”,quando Scalingi trionfò con il 68% delle preferenze. Il programma elettorale di Di Fazio è tutto imperniato sul binomio legalità-edilizia. La prima frutto delle tantissime battaglie sia dentro che fuori dalle sedi politiche sperlongane e la seconda, probabilmente derivante dalla formazione professionale dell’ingegnere del comune turistico. “L’amministrazione di centrodestra – ha accusato Di Fazio – ha favorito solo ed esclusivamente l’edilizia privata, favorendo la speculazione edilizia e facendo in modo che quella pubblica fosse rilegata solo attorno ad un bassissimo 17 % del totale, quando la legge prevede che debba essere almeno il 40% - ha continuato l’esponente Udc -. Per questo noi pensiamo ad una variante al Prg che preveda un’edilizia popolare economica, in grado di far tornare a Sperlonga tutti quelli sperlongani che sono andati via a causa dei costi esorbitanti degli appartamenti”.
Simone Nardone