martedì 5 aprile 2011

"Niente paura, approveremo il bilancio" lo afferma il sindaco di Lenola


05/04/2011 - "Situazione difficile ma penso che si possa stare tranquilli". Sono state queste le prime parole con il quale il primo cittadino di Lenola Gian Battista De Filippis ha voluto tranquillizzare sia la cittadinanza che la politica sul buco di bilancio di 18.000 euro. "E’ normale – ha precisato il sindaco – che all’inizio della discussione sull’approvazione del bilancio preventivo si parta con un disavanzo. Sono fiducioso – ha poi sottolineato – che facendo dei tagli oculati si arrivi al pareggio e all’approvazione in consiglio comunale entro giugno, come previsto". Un sospiro di sollievo, dunque, per i cittadini lenolesi e per la maggioranza politica di centrodestra. Rimangono comunque dei problemi di carattere economico che l’amministrazione dovrà affrontare con prerogative di massima urgenza, per non rischiare di cadere sul documento contabile. "Le difficoltà ci sono, ma non sono questi i problemi" ha dichiarato il sindaco, che al momento detiene anche la delega al bilancio. Spiegando invece le cause che portano i comuni a queste difficoltà economiche, l’esponente dell’Udc ha sottolineato come "sono venuti meno i trasferimenti ai comuni, le entrate dell’Ici non ci sono più, e poi regna anche una notevole incertezza dovuta al federalismo". Allo stesso tempo, De Filippis ha più volte voluto sottolineare come questo primo passaggio in commissione non è sintomo di preoccupazione o di allarmismo, in quanto "tutti gli enti partono da uno sbilanciamento, per poi arrivare al pareggio". Riserbo, su quali saranno le voci di bilancio dove potranno avvenire i tagli. Nel frattempo alcuni osservatori politici locali, vedono in questo piccolo problema economico, l’ennesima tegola sull’amministrazione De Filippis, che mentre cercava di riassestare l’azione politica della sua amministrazione, bilanciando anche i ruoli con il Pdl, ora si trova anche a dover sistemare i conti pubblici, i quali, anche se di poco, sono conti che non quadrano.
Simone Nardone