Inizia il “secondo tempo” – così è stato ribattezzato in campagna elettorale dallo stesso primo cittadino Damiano Coletta – il mandato che è iniziato dopo l’elezione a primo cittadino nei giorni scorsi.
Elezione che se vogliamo è arrivata anche un po’ a sorpresa dopo il primo turno che lo aveva visto ben lontano dal centrare la vittoria al primo turno. Per di più, in quel primo turno del 3-4 ottobre, un risultato aveva fatto un po’ tremare gli ambienti progressisti e gongolare quelli conservatori: il dato che la coalizione di centrodestra con a capo Vincenzo Zaccheo avesse superato il 50% dei voti, di fatto ottenendo implicitamente già la maggioranza in seno alla massima assise civica, a dispetto di chi avesse vinto il secondo turno.
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E così è, tant’è vero che a differenza di ciò che avviene normalmente, quando un sindaco eletto è alle prese con la propria coalizione alla composizione della giunta municipale, per assicurare un esecutivo alla città, in questo caso Damiano Coletta deve capire come evitare la sfiducia.
Sfiducia che proprio nelle scorse ore il consigliere di Forza Italia Mauro Anzalone aveva paventato, anche se al momento non sembra aver trovato ampia condivisione della coalizione di centrodestra.
La verità è che nello stesso centrodestra c’è un po’ un clima in cui in molti si stanno leccando le ferite, dall’altro quello di diffidenza, tra alleati che – per via anche della loro litigiosità nella prima parte di campagna elettorale – implicitamente si accusano per non aver saputo vincere le elezioni. E in questo caso un ruolo fondamentale ce l’hanno i tre principali partiti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Nel mezzo c’è la politica. Coletta potrebbe – come ipotizzato da molti – tendere una mano e aprire ad una fase politica di transizione, magari affidando la presidenza del consiglio comunale a qualche esponente di spicco proprio della maggioranza di centrodestra, magari proprio lo stesso Zaccheo.
Sia chiaro, numeri alla mano il centrodestra potrebbe tentare di eleggere il presidente da solo, ma proprio per tale motivo, e per la possibilità di qualche distinguo, trovare un’intesa bipartisan potrebbe avvantaggiare l’avvio del mandato.
Anche perché sfiduciare subito Coletta, che pur politicamente sarebbe fattibile e anche legittimo per una parte del consiglio comunale, potrebbe rivoltarsi contro la coalizione di centrodestra che già ha fatto fatica a trovare l’intesa su un candidato autorevole quale Zaccheo, perdendo le elezioni. E pertanto non sarebbe da escludere che, una nuova tornata elettorale nel giro di qualche mese, potrebbe persino rendere facile la cavalcata elettorale proprio a Coletta che, a quanto hanno dimostrato le urne, ha l’autorità da sindaco che in molti mettevano in discussione alla vigilia del voto.
Sicuramente adesso si apre un’altra partita, sia interna che esterna alle due principali coalizioni di centrosinistra e centrodestra che, implicitamente hanno entrambe “vinto” le elezioni: una eleggendo il sindaco, l’altra esprimendo la maggioranza in consiglio comunale.