Non sarà di certo un passo alpino o non rimarrà nella storia come una delle montagne scalate dal “pirata” nelle imprese al Giro d’Italia o al Tour de France, ma nel sud pontino c’è una salita che a quanto pare Marco Pantani amava particolarmente e che quando la imboccava scattava come fosse in una cronoscalata.
Per anni, quando si parlava di Pantani e degli allenamenti nel sud pontino, oltre il ritiro a Terracina tutto era avvolto da un clima di mistero. C’erano i racconti di chi aveva incontrato la Mercatone Uno (squadra che portò Pantani – e lo stesso Garzelli – al successo) allenarsi in zona e di qualche cicloamatore che avendo incontrato la squadra del “pirata”, può raccontare di aver pedalato con chi fece grande il ciclismo negli anni ’90.
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Adesso, però, finalmente abbiamo la certezza che davvero c’era una salita, una su tutte, che Pantani amava durante le preparazioni invernali. A darne conferma chi si allenava con il campione di Cesenatico in quella fantastica squadra, e parliamo di Stefano Garzelli, allora gregario di Marco alla Mercatone Uno con cui vinse il Giro d’Italia nel 2000.
Garzelli, in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi a OA Sport, ha parlato di Vincenzo Nibali e di ciò che ancora può fare, di Sonny Colbrelli che l’altro giorno ha vinto una storica Parigi-Rubaix, di come è cambiato il ciclismo negli ultimi anni, dell’amicizia con Pantani e dell’aneddoto proprio al Giro d’Italia del 2000 prima della tappa decisiva.
Ma soprattutto ha raccontato di un episodio, che a suo dire dimostra il talento e la forza in salita che aveva Marco Pantani, anche quando non era propriamente in forma. Ed è qui che ritorna il sud pontino, il ritiro di Terracina e la salita di Fondi.
Garzelli racconta nell’intervista che quando venivano in ritiro a dicembre a Terracina c’era una salita “Le Querce”, che nient’altro è che il nome della contrada di Fondi da dove si imbocca la salita delle “Crocette”.
Nell’aneddoto, Garzelli ha spiegato come Pantani arrivava dopo che gli altri avevano iniziato la preparazione, quindi teoricamente era più “scarico” di loro, meno in palla come si direbbe in gergo. Ma il pirata era il pirata e, come spiega Garzelli, anche se probabilmente in deficit di condizione, su quella salita “ci staccò tutti“.
Gli appassionati delle due ruote la salita la conoscono bene, sia perché è una delle più impegnative della zona, sia perché il mito che l’abbia affrontata Pantani in allenamento è sempre suonato come un obbligo morale a imboccare quella strada che tende all’insù e arrivare fino in cima per poi decidere se girare verso Lenola o proseguire per Campodimele.
Poi ci sono i dati tecnici da non dimenticare: la salita de Le Querce o delle Crocette da molti è considerata come una salita appenninica, ma a due passi dal mare e per di più percorribile tutto l’anno, anche nei periodi più freddi. Circa 6 km di lunghezza per oltre 550 metri di dislivello con una pendenza media superiore al 7% con punte anche al 14%. Insomma, non proprio una passeggiata.
Probabilmente – ma questo è tutto da dimostrare – c’è un filo conduttore tra questo territorio e i campioni del ciclismo italiano delle corse a tappe, poiché non è un segreto che per anni il campione azzurro Vincenzo Nibali è passato da Fondi a farsi dare un’occhiata alla bicicletta da una nota attività locale e non è escluso che lo stesso Nibali abbia affrontato quella salita in allenamento. Il filo conduttore potrebbe essere lo storico team manager dell’allora Mercatone Uno Giuseppe Martinelli che ha condiviso anche le principali vittorie nei grandi giri a tappe proprio con il campione siciliano ancora in attività.
Ma siamo nell’ambito delle supposizioni, quel che è certo è che la salita “Le Querce”, come la chiama Garzelli, è per gli appassionati del territorio la salita di Pantani, dove il pirata veniva a preparare le grandi imprese, compresa la storica accoppiata Giro-Tour del 1998.
Essendo questa salita nel territorio di una città che si è aggiudicata il titolo di Città Europea della Sport per il 2023, sembra quanto meno d’obbligo che si immagini in un prossimo futuro un evento ad hoc. Al di là di poter apporre una targa – o più cartelloni – per ricordare come quella salita abbia visto allenare Pantani, sarebbe bello sentire la testimonianza di chi con Marco pedalava spalla a spalla come Stefano Garzelli, o chi lo incitava dall’ammiraglia come Giuseppe Martinelli. Perché no, magari tutto attorno alla proiezione del film documentario diretto da Paolo Santolini che esce in questi giorni dal titolo “Il Migliore”, prodotto da Okta Film con Rai Cinema in collaborazione con Fondazione Marco Pantani.
Il Trailer del Film
Il sogno, ovviamente, sarebbe vedere quella salita affrontata durante il Giro d’Italia, con i big di oggi che provano ad emulare uno dei più grandi in salita di sempre. Questo sicuramente è più difficile, ma sognare non costa nulla.