Ho aspettato che arrivasse sera, anzi notte, il rientro per il coprifuoco e una leggera riletta ai media. Niente non c'è un nuovo Dpcm.
Verrebbe quasi da arrabbiarsi perché che diamine, ce l'hanno promesso. Che dico, lo abbiamo letto, anzi, lo abbiamo già commentato e ovviamente - come consuetudine - lo abbiamo già cambiato una quindicina di volte, come abbiamo fatto con la formazione della nostra squadra del cuore.
Forse, ma dico forse, potremmo ogni tanto imparare ad attendere.
Sento spesso parlare dell'insofferenza del presente. Legittima, per l'amore di Dio. Non capita a tutte le generazioni di dover affrontare una pandemia. E sento anche una certa indifferenza verso le istituzioni, forse più marcata rispetto la primavera scorsa. Anche qui legittimo: ci hanno promesso "mai più", ci hanno detto che sarebbe andato tutto bene...
Tutto vero e tutto giusto. Ma per esercizio, ogni tanto, cambiamo punto di vista: cogliamo il fatto di vivere in un tempo straordinario, dove non c'è l'accezione di qualcosa di fantastico o bellissimo, ma un tempo fuori dall'ordinario dove tutti seppur spaesati, proviamo continuamente a cercare il nostro nuovo equilibrio; e quando ce la prendiamo con chi gestisce l'emergenza, probabilmente anche sbagliando, prima di accusare pensiamo ad ogni volta che non abbiamo indossato la mascherina o dove potevamo avere un'attenzione in più e non lo abbiamo fatto.
Chiediamo responsabilità ma vogliamo che se l'assumano altri al posto nostro, vogliamo libertà e allo stesso tempo cerchiamo restrizioni o addirittura pensiamo al lockdown ma non siamo disposti a venire meno alle nostre abitudini.
È sempre la stessa storia, dovremmo pretendere chiarezza, quella sì. Ma la verità è che chi decide per noi, contrariamente a cosa ci insegnano a scuola, in questo caso cammina a tastoni e non ha la ricetta magica per risolvere tutti i problemi.
Con questo non voglio difendere né il Governo, né la Regione né le amministrazioni locali, e neppure salvarle tutte indistintamente, ma le notizie sono tali quando ci sono, smettiamola di commentare documenti che non esistono.