A Fondi fioccano le multe iniziate ad essere notificate nei giorni scorsi ai cittadini per non aver rispettato le regole al semaforo che incrocia il tratto di Appia urbano corrispondente a Corso Italia e via della Stazione.
Solo ad uno dei quattro “stop” semaforici, dall’estate è stato istallato un dispositivo che registra chi non rispetta il limite di velocità, chi passa con il rosso e chi si ferma oltre la striscia della segnaletica orizzontale che prevede il limite massimo in cui arrestare il proprio veicolo. Lo stop in questione è proprio nel tratto di Corso Italia per chi viene dal lato Monte San Biagio ed è diretto lato Itri.
Multe su multe – alcuni parlano di circa un migliaio di verbali – che hanno mandato su tutte le furie cittadini e automobilisti che nella maggior parte dei casi non contestano l’infrazione in sé, che se compiuta va sanzionata, ma la questione della segnaletica orizzontale e i tempi di notifica rispetto all’infrazione registrata.
Nello specifico, sulla segnaletica orizzontale c’è il problema dello spostamento della linea di arresto. Prima questa era più avanzata rispetto a dove è stata successivamente piazzata. Appena istallato il nuovo dispositivo per registrare le infrazioni, alcuni testimoniano di come la prima striscia – quella più vecchia – era ben visibile sull’asfalto e induceva facilmente in confusione gli automobilisti che si fermavano più avanti del previsto incorrendo inconsapevolmente in un sicuro verbale. Adesso la segnaletica è stata sistemata. Il segnale di arresto più datato è stato “cancellato”, anche se si può ancora scorgere sull’asfalto, ma almeno non induce più in confusione i cittadini.
L’altra questione molto discussa, oltre anche ad una non molto chiara segnalazione del dispositivo elettronico, è quella dei tempi di notifica delle contravvenzioni. Molti si sono visti arrivare a casa tante multe prese in diversi mesi, anche con oltre tre mesi di distanza l’una dall’altra, tutte notificate insieme, quasi in stock. Molti hanno iniziato a fare polemica sui social per via del fatto che in questo modo i provvedimenti si presentano più come strumento per fare cassa e non con lo spirito “correttivo” che rappresenta il fulcro delle sanzioni nell’ordinamento giuridico del nostro Paese. I più maligni, invece, nei ritardi ci avrebbero visto un collegamento – ovviamente ipotetico e non dimostrabile – post elettorale, il tutto per via delle notifiche delle multe arrivate in gran parte a pochi giorni dal risultato del ballottaggio.
Dalle polemiche sterili sui tempi, si passa a quelle più concrete delle opposizioni che comunque in questi giorni stanno prendendo posizione su quanto sta accadendo.
Nei giorni scorsi, il primo schieramento ad intervenire in modo netto è stata la civica Camminare Insieme del consigliere comunale Raniero De Filippis che con un post sui social hanno praticamente spiegato come poter procedere al ricorso in autotutela, postando addirittura la copia del documento.
Posizione più politica, quella messa in evidenza dal consigliere comunale Francesco Ciccone di Fondi Vera che con una nota ha spiegato come venga chiesta una risposta istituzionale, invitando al neo sindaco Beniamino Maschietto di risolvere la questione.