20 marzo 2018
di Simone Nardone
Tutto è possibile nulla è impossibile. A Formia ci si interroga su cosa sia realmente fattibile, in senso politico, in vista delle elezioni comunali della prossima primavera; ma più che altro quale sia la strada plausibile per le alleanze, sia a destra che a sinistra, mentre si cerca di capire se stia nascendo un’altra coalizione: quella tra Giovanni D’Angiò, Giovanni Costa e Eleonora Zangrillo. Secondo indiscrezioni, infatti, i tre si sarebbero dati appuntamento nei giorni scorsi, senza neppure stare troppo attenti a non essere visti da occhi indiscreti, considerando che per l’incontro hanno scelto un luogo commerciale molto frequentato in città. Il tempo saprà dirci se questo è stato produttivo e se D’Angio, che tra i tre è l’unico ad ambire in forma ufficiale alla fascia tricolore, abbia provato a portare in barca Costa e Zangrillo, o se la discussione abbia preso altre pieghe.
In casa Partito Democratico, invece, tutto rimane alla sbarra. Gli esponenti progressisti formiani, sembrano vittime di un frazionamento di vedute molto simili a quelle che colpiscono il Pd a livello nazionale. Indiscrezioni non confermate, ritraggono due principali correnti di pensiero: una che vorrebbe che il partito esprima l’aspirante sindaco, mentre l’altra che punterebbe ad un’alleanza con la civica Paola Villa, che in quel caso correrebbe lei per la poltrona più importante.
L'articolo originale: http://www.h24notizie.com/2018/03/formia-verso-il-voto-dem-e-moderati-a-confronto-sul-rebus-sindaco/
Tra chi sarebbe più propenso a questa soluzione, sembrerebbe ci siano anche una parte dei vertici provinciali dei Dem, timorosi di un tracollo anche nelle amministrative. L’altra corrente, invece, vorrebbe che il simbolo del partito sia espressione anche del candidato primo cittadino. Qui si apre tutt’altra partita, perché mentre alcuni glissano la proposta, c’è qualcun’altro come Maurizio Tallerini che malgrado non si esprima in via ufficiale, sembra stia sondando il terreno pronto, qualora gli venga proposto, a condurre i democratici verso le urne.
Così, mentre il centrodestra attende un incontro chiarificatore, che in realtà ancora non è dato sapere se ci sarà o meno tra Forza Italia e centristi, gli esponenti del Pd appaiono quelli più dinamici. Mentre l’area moderata valuta se affidarsi al civico Mario Taglialatela, nel centrosinistra, si nota l’assenza di manovre per il momento, del sindaco uscente Sandro Bartolomeno.
L’ultimo ad indossare la fascia tricolore prima del commissariamento sembra non abbia intenzione, per ora, di tornare alla vita di partito, ma voci attorno agli ambienti democratici parlano di un Bartolomeno ancora politicamente lucido, tanto che alla fine potrebbe collocarsi nell’area pronta a guardare fuori dal Pd. Difficile al momento dire quale sia la compagine che in questo momento avrebbe una sorta di maggioranza interna, mentre altri già valutano se ci sia una così detta “terza via”, proprio nel tentativo di non escludere alcuna ipotesi.
Fermo restando che i numeri parlano chiaro. Numeri delle elezioni del 4 marzo scorso, che seppur in contesti completamente diversi dal quadro locale, hanno dato fiducia ad un ipotetico centrodestra unito e forza al Movimento Cinque Stelle che dovrebbe essere rappresentato come candidato sindaco da Antonio Romano.