domenica 18 marzo 2018

Lenola, elezioni amministrative: Antogiovanni pensa alla riconferma

da www.h24notizie.com

17 marzo 2018

di Simone Nardone

Anche Lenola è tra i comuni che andranno al voto nella tornata elettorale di questa primavera, tra maggio e giugno. I cittadini, saranno chiamati a rinnovare le cariche politiche, del primo cittadino e dei membri del consiglio comunale.

Essendo Lenola un piccolo centro, i simboli di partito rimangono lontani dalla scheda elettorale, ma per un paese che ha dato i natali a Pietro Ingrao e dove la politica è molto sentita, di certo non si può dire che questi rimangono fuori dalla campagna elettorale.

La sfida per la poltrona più ambita di primo cittadino, potrebbe riproporre un deja-vu, anche se gli addetti ai lavori consigliano di attendere e non correre a conclusioni affrettate.


Se da un lato, il sindaco uscente Andrea Antogiovanni non ha sciolto la riserva in via ufficiale per la ricandidatura, è vero che in un incontro in paese per le politiche, dinanzi ai compagni del partito democratico, si è lasciato andare ad una frase che lasciasse pensare che la coalizione tornava compatta alle urne. Dall’altra, invece, il centrodestra prova a ricompattarsi attorno la figura di Fernando Magnafico, che potrebbe – qui il condizionale è ancora più doveroso che sul sindaco uscente – concorrere nuovamente per occupare il posto più prestigioso dell’amministrazione comunale. Se entrambi i nomi dovessero essere confermati si riproporrebbe una sfida analoga a quella del 2013.

Osservatori politici e dirigenti di partito in questi giorni ragionano molto sui numeri. Lenola alle elezioni del 4 marzo scorso, ha dato un risultato politico chiaro: il centrodestra ha preso il 49% dei voti. Il centrosinistra è apparso oggettivamente annaspante nei voti per eleggere i deputati, dove è sceso al 16%, salvo riprendersi, grazie a Zingaretti, nella parallela consultazione che l’ha accreditato ad un più oneroso 24%. Poi ci sono i voti presi dal Movimento 5 Stelle, che ha qualche rappresentante in paese, ma difficilmente presenterà una lista. Voti e percentuali che alle Politiche l’hanno addirittura accreditato secondo con il 28%, salvo finire terzo nelle Regionali con un comunque rispettabile 20%.

Insomma, mentre esponenti politici si incontrano in ristoranti fuori zona, in case e uffici, dimostrando ancora la bellezza delle trattative della politica a tu per tu della vita di paese, iniziano vagamente a delinearsi gli schieramenti, mentre voci insistenti accreditano la probabile formazione di una terza lista. Per l’eventuale quarta, come accadde cinque anni addietro, bisognerà prima capire se i due schieramenti principali andranno uniti al voto o se faranno i conti con fuoriuscite e defiance.