7 gennaio 2018
di Simone Nardone
Il centrodestra del Lazio e probabilmente anche quello nazionale, ripartono da uno dei propri feudi elettorali: quello della provincia di Latina e ancor più del sud puntino.
Forza Italia e il senatore Claudio Fazzone, probabilmente a caccia di una riconferma in Senato, lanciano il grande evento locale, che già altre volte si è tradotto in bagno di folla. L’evento si svolgerà nel pomeriggio del prossimo 28 gennaio alle ore 17. Come da tradizione il teatro della kermesse azzurra sarà il palazzetto dello sport di via Mola di Santa Maria a Fondi e chissà se le vicinanze con la struttura ancora incompiuta del teatro comunale e dell’ospedale San Giovanni di Dio, siano temi da campagna elettorale.
Qui l'articolo originale: http://www.h24notizie.com/2018/01/forza-italia-lancia-la-campagna-elettorale-fondi-28-gennaio/
Ancora riserbo sui nomi di chi salirà sul palco per prendere la parola. La verità è che Fazzone, come leader di Forza Italia locale nonché coordinatore regionale, ha tutte le intenzioni di dimostrare a Fondi e al territorio la propria autorevolezza nazionale e ai big del partito, il consolidamento delle percentuali bulgare del proprio fortino elettorale che gli ha dato i natali.
Due competizioni elettorali in contemporanea, la cancellazione dei “listini del Presidente” per le Regionali, la riforma elettorale e i collegi uninominali per le Politiche, dovrebbero riportare – almeno così si spera – ad un più forte collegamento tra candidati e territorio. Pertanto, per quanto ancora non si conosce la scaletta, appare scontata la presenza sul palco dei “colonnelli” locali come il sindaco di Fondi Salvatore De Meo e il consigliere regionale Pino Simeone. Il primo, tanto vociferato per un’eventuale candidatura sovra comunale potrebbe anche restare al suo posto, mentre il secondo dovrebbe concorrere per una riconferma in Regione.
Quel che è certo è che Forza Italia punta all’area geografica del sud pontino per rilanciarsi in questa campagna elettorale, mentre la domanda che si pongono gli osservatori politici è se il sodalizio e la fiducia con il territorio siano rimasti inattaccabili. Ma per rispondere a questo bisognerà attendere le elezioni del prossimo 4 marzo.