lunedì 29 gennaio 2018

Elezioni 2018: Fazzone e Parisi chiamano, Fondi risponde

da www.h24notizie.com

28 gennaio 2018

di Simone Nardone

Un palazzetto dello sport stracolmo come nelle grandi occasioni, giochi di luci che ricordavano quelli proiettati sui principali monumenti della città durante le festività natalizie e interventi politici con un unico filo conduttore: riprendere la guida della Regione e del Paese. Questo lo scenario della convention di Forza Italia di questo pomeriggio a Fondi.

Il clima da grande evento politico nazionale, probabilmente, ha superato ogni precedente in città, a partire dalle immagini delle bellezze del comprensorio proiettate alle spalle degli esponenti che si sono avvicendati al palazzetto dello sport di via Mola di Santa Maria. Ma non solo. Anche gli interventi musicali a firma canora dell’artista fondana Desirè Capaldo e poi il protagonista della serata: il senatore Claudio Fazzone, in corsa ancora una volta per uno scranno a Palazzo Madama.


All’esponente politico più influente del comprensorio, inneggiato anche da una slide alle sue spalle con su scritto “Claudio uno di noi”, il compito di introdurre i lavori, iniziati con più di un’ora di ritardo. Il primo a prendere la parola, dinanzi ad un pubblico di oltre 2 mila persone, il sindaco di Fondi Salvatore De Meo, che ha proposto un cambiamento politico di centrodestra.

Poi il candidato presidente della Regione Lazio Stefano Parisi, che ha esordito con un endorsement per il leader locale: “Bravo a Claudio perché è l’unico in Italia che riesce a riempire palazzetti come questi”. Ma anche interventi di carattere più marcatamente politici, segno che l’ex candidato a sindaco di Milano, che ha voluto precisare “Io sono di Roma”, si accredita come un leader nazionale, lasciandosi andare anche a steccate alle manovre governative del centrosinistra: “Un paese normale non può avere un’autorità contro la corruzione”, sia di carattere regionale, richiamando all’ipotesi di implementare i servizi sanitari per bilanciare il debito sanitario del Lazio.

Poi l’intervento da one man show di Fazzone, forse, per la prima volta con una caratura da leader di livello nazionale. Proposte politiche per il governo del Paese, l’appoggio a Parisi, definito “Un grande manager, ed è un manager che serve ora alla Regione Lazio”. Ma non solo: slide, numeri, proposte. Tra queste quella del Ministero per l’innovazione, l’intervento sul mondo della Scuola, l’immigrazione, ma soprattutto la denuncia dei redditi semplificata, definita la “cartolina dei redditi”. Una steccata anche al mondo dell’antipolitica, con un’accusa ai partiti tradizionali: “Se i Cinque Stelle esistono è perché sono figli della cattiva politica di questo Paese. La politica deve recuperare la credibilità mettendoci la faccia”.

Frasi, passaggi, che rappresentano la sua discesa in campo, evidenziata con analogie e similitudini – seppur a tratti anacronistiche – con la discesa in campo e i successi del presidente Silvio Berlusconi, proiettate in un breve video. Molti pensavano che proprio il leader di Forza Italia oggi fosse al palazzetto, ma in realtà gli organizzatori non hanno mai annunciato una sua presenza in città. Tanti gli esponenti politici locali, regionali e nazionali presenti nei posti più vicini al palco, diversi gli altri che hanno preso la parola, ma Fazzone ad uno su tutti ha voluto donare una standing ovation, a colui che lui stesso ha definito “l’amico di sempre Armando Cusani, che mi fa piacere oggi vedere qui e che sono convinto al mille per mille sarà in grado di dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati”.