23 Novembre 2016
di Simone Nardone
Dopo le polemiche estive, i rimandi, le proroghe e la lunga discussione in Consiglio comunale, da circa una decina di giorni l’idea del così detto museo integrato o diffuso a Terracina ha iniziato realmente a prendere piede.
C’è un’apposita delibera di Giunta comunale che, contestualmente alla scadenza della proroga data alla società che ha gestito il sito archeologico del Tempio di Giove, definisce i tempi e le cifre per partecipare al bando.
Non più solo una gestione e una lettura turistica del territorio puntata sul Tempio di Giove Anxur. Entrano ufficialmente nel bando anche altri siti quali il Museo della Città all’interno del ristrutturato palazzo della Bonifica pontina, delle Favisse e del museo civico Pio Capponi.
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IL TEMPIO CHIUSO – Intanto il simbolo di Terracina, il Tempio di Giove, che dall’alto sembra vigilare sulla città rimane chiuso al pubblico, almeno fino a gennaio. Notizia ufficiale parla di manutenzione, anche se scaduta la proroga per la gestione e in assenza di un immediato subentro, che avverrà dopo la decretazione di chi avrà vinto il Bando, l’unico che ne avrebbe potuto garantire una continuità era il Comune stesso. Polemiche a riguardo, neppure troppe in realtà, perché tutto sommato in molti vogliono vedere come funzionerà il nuovo sistema museale integrato. Nel frattempo però nessuno può fruire del sito archeologico. Di sicuro una manutenzione nei mesi invernali fa “perdere” di meno che non in altri periodi dell’anno, ma le belle giornate di questo strano autunno avrebbero potuto portare altri forestieri a staccare numerosi biglietti.
LE CIFRE – Nei documenti contabili allegati all’atto di indirizzo si legge che il Tempio di Giove, da solo, nel triennio 2013 – 2015 ha incassato complessivamente oltre 780 mila euro, pari ad una media di 260 mila euro l’anno, con una punta di oltre 277 mila euro nel 2014. Dalle cifre elaborate dal Comune si evince che già attualmente che non c’è una gestione integrata, i vari poli museali hanno un ricavo medio nel triennio appena trascorso di quasi 387 mila euro l’anno, a cui va sottratto un costo di gestione di oltre 286 mila euro, per un ricavo netto indicato di circa 100 mila euro annui.
I BIGLIETTI – Come specificato, nell’atto di indirizzo è evidenziato il costo dei ticket staccati. Il prezzo varia in base alla tipologia di ticket richiesto. Quello che comprende la possibilità di visitare tutto l’apparato museale, che va dal Tempio di Giove e passa attraverso il Museo Pio Capponi e le Favisse e che permette al turista di poterlo utilizzare anche in giornate diverse costerà a prezzo intero 8 euro, 5 euro il ridotto, 2 euro per i residenti nei mesi estivi nel fine settimana. Discorso diverso per le scolaresche: 4 euro. La seconda tipologia di biglietto è quella che esclude l’area archeologica e che comprende tutte le altre realtà museali e che ha un listino prezzi di 4 euro intero e 1 euro ridotto. Infine, c’è la terza tipologia di tagliandi, che riguarda gli eventi, gli spettacoli e le mostre nell’area archeologica del Tempio di Giove e nel museo (13 euro intero, 8 euro ridotto).IL BANDO – Come reso noto dal Comune nelle scorse settimane, per partecipare a questa selezione pubblica è chiesta un’esperienza nel settore, o in Italia o all’estero, di almeno tre anni. La base d’asta anche non è proprio delle più banali, parliamo di 100.000 euro (annui) a cui dovrà aggiungersi la percentuale di rialzo da considerarsi più vantaggiosa per l’Ente. Nell’atto di indirizzo vengono fissate anche le cifre e i costi dei tagliandi, oltre la richiesta della predisposizione di ticket on-line, nonché la gestione e la pulizia completa delle strutture per un periodo di gestione della durata complessiva di tre anni.