martedì 27 maggio 2014

Elezioni a Monte San Biagio, Carnevale il nuovo sindaco

da Latina Oggi
27 maggio 2014

Alla fine dei conti le previsioni della vigilia non sono state stravolte. Federico Carnevale si impone con un netto vantaggio sugli sfidanti. Il candidato di Forza Italia, espressione della lista Noi per Monte San Biagio – come aveva annunciato, augurandoselo, in una nota a chiusura della campagna elettorale – andrà a fare il sindaco del piccolo centro. A rincorrere, parecchio staccati, i due sfidanti principali, Biagio Rizzi di centrosinistra, rappresentante di Monte San Biagio…E io ci sto, e Augusto Basile di centrodestra, capolista di Monte San Biagio Insieme. Molto lontano il quarto candidato, Teodorico Di Vezza di Impegno Civico.
I numeri delle elezioni amministrative di Monte San Biagio sono di semplice lettura: gli aventi diritto erano 5.348, di questi si sono recati alle urne l’80,32% ben 4.329 elettori, una percentuale in lieve calo rispetto alle passate elezioni. Ad imporsi è stato Federico Carnevale con 1.796 voti e una percentuale che si è attestata al 43,56%. Ad inseguirlo Biagio Rizzi con 1.112 preferenze pari al 26,96%. Ancora scendendo, troviamo Augusto Basile che ha raccolto 985 voti pari al 23,88%, fino ad arrivare a Teodorico Di Vezza che ha ottenuto un misero 5,60% e solo 231 preferenze. Il nuovo consiglio comunale sarà composto da 8 consiglieri di maggioranza e 4 di opposizione. Per la precisione, 8 toccheranno alla lista di Carnevale e 2 rispettivamente a quelle di Rizzi e Basile, che siederanno in minoranza. Fuori dall’organo decisionale la lista di Di Vezza. Sarà questa la composizione della massima assise civica monticellana del dopo Mirabella. Alla fine dei conti, il dato emerso dalle urne è che l’elettorato monticellano, con il voto ha deciso di dare continuità al mandato amministrativo del centrodestra che già governava il paese. tanta la soddisfazione nel comitato di Carnevale, che fin dai primi risultati ha percepito di essere in vantaggio. Al momento dell’ufficialità è esplosa la gioia e poi il brindisi.

Simone Nardone