domenica 28 febbraio 2010

Denunciato colui che minacciò di far saltare in aria una sede elettorale

Gli agenti del commissariato di Polizia di Fondi hanno denunciato il 46enne P.D.. Al pregiudicato fondano è contestato il reato di “procurato allarme”. Infatti, stando alle indagini, tale P.D. sarebbe colui che nella tarda serata di mercoledì della scorsa settimana aveva effettuato la telefonata anonima al commissariato di polizia di Fondi minacciando di “far saltare in aria” un comitato elettorale in una nota via della città. Grazie all’intensificazione dell’attività di vigilanza e controllo disposta dalla Questura di Latina, al fine di prevenire il verificarsi di atti illeciti vista la vicina scadenza elettorale e grazie ad accurate indagini, le forze dell’ordine sono riuscite ad arrivare all’uomo. Questo, con ogni probabilità, sentitosi alle strette ha anche confessato, ma si è giustificato affermando che la telefonata era stata fatta solo “per fare uno scherzo”. Gli agenti hanno comunque operato una perquisizione nell’abitazione del finto attentatore. Perquisizione che ha scongiurato il possesso di armi e materiale esplosivo e di conseguenza ogni tipo di rischio per i candidati e per la cittadinanza tutta. Ricordiamo che fin dai primi momenti della vicenda le forze dell’ordine avevano intuito che si potesse trattare della solita bravata di cattivo gusto. Tra l’altro, alcuni dei degli aspiranti primi cittadini – che ricordiamo sono Franco Cardinale, Salvatore De Meo, Dante Mastromanno e Maria Civita Paparello – erano venuti a sapere della stessa notizia da un passaparola o dagli organi di stampa, non essendo stati contattati direttamente dalla polizia. La vicenda si era così assopita in un “falso allarme”, permettendo ai candidati di poter continuare la propria campagna elettorale senza alcun rischio, anche se si attendeva che il colpevole di tale gesto venisse prontamente identificato. Ciò è avvenuto nella giornata di ieri e il soggetto che ha compiuto tale atto di intimidazione ora dovrà rispondere delle sue azioni davanti all’Autorità Giudiziaria di Latina.
Simone Nardone