16 luglio 2018
di Simone Nardone
L’ospedale di Fondi, da anni ormai sulla bocca dei politici più o meno locali, più o meno a ragione, questa volta innesca una faida politica a ritmo di video sui social network. Se prima la battaglia sulla questione sanitaria locale prendeva solo il consueto centrodestra e centrosinistra – più precisamente Partito Democratico e Forza Italia – adesso nel mezzo della discussione ci entra anche il Movimento Cinque Stelle.
L'articolo originale qui: http://www.h24notizie.com/2018/07/botta-e-risposta-a-suon-di-video-sui-social-tra-simeone-e-sepe-sullospedale-di-fondi/
Ad iniziare la battaglia il consigliere comunale di Fondi Bruno Sepe, che nei giorni scorsi con un video in prima persona rendeva noto a chi segue la pagina su Facebook “Bruno Sepe portavoce in consiglio comunale Fondi” le battaglie politiche dei pentastellati per l’ospedale di Fondi, con tanto di relazione stilata a seguito di una visita con esponenti sovracomunali del Movimento proprio presso il San Giovanni di Dio e che – stando a quanto affermato da Sepe – arriverà dritta sul tavolo del ministro Giulia Grillo. Ma a creare polemiche sono state le esternazioni di inizio video, quelle in cui il capogruppo pentastellato di Fondi accenna ad una possibile ed “ufficiosa” chiusura di pediatria accreditata a “voci di corridoio”.
A rispondere – con lo stesso mezzo del video sui social – il consigliere regionale di Forza Italia Pino Simeone che non ci sta e rivendica in primo luogo la paternità della difesa del San Giovanni di Dio, una paternità condivisa con Forza Italia e gli esponenti locali. “Abbiamo scongiurato – spiega Simeone nel video – quella chiusura che Zingaretti nella precedente amministrazione cercava di portare a termine”. Secondo il consigliere regionale, a cambiare le sorti del nosocomio fondano la famosa manifestazione a Roma dove aderirono diverse centinaia di fondani. “Oggi l’ospedale di Fondi è in sicurezza. Chi oggi dice che l’ospedale di Fondi in chiusura è in sicurezza”.
Un botta e risposta che non è escluso non abbia un seguito, anche perché nel frattempo esponenti politici locali dell’uno e dell’altro partito continuano a condividere questi video sostenendo le une o le altre ragioni. Ma una faccenda che non è escluso torni a coinvolgere anche l’altro attore della vicenda, ovvero il partito del presidente Nicola Zingaretti, che potrebbe voler dire la sua sulla questione. Una battaglia politica a mezzo social, che se dovesse continuare su questa strada finirà per assomigliare ad una web serie.